L’Onu non può affidare all’Arabia Saudita la promozione dei diritti delle donne

Il Sole 24 ORE ESTERI

Salma al-Shehab è una dottoranda all’Università di Leeds, in Inghilterra, madre di due figli. Amnesty International ci informa che si trova in un carcere dell’Arabia Saudita, condannata a 27 anni di reclusione per aver scritto alcuni tweet a sostegno delle attiviste dei diritti delle donne. Era tornata a casa per una vacanza ed è stata arrestata, interrogata senza la presenza di un difensore, sottoposta a un processo farsa e condannata il 25 gennaio 2023. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre fonti

O come se i mondiali di sci venissero assegnati alle Maldive. Un po' è come se Erode diventasse presidente dell'Unicef. (ilGiornale.it)

Si potrebbe pensare: capirai che notizia, una donna con le spalle scoperte. E invece, per la storia e la tradizione dell’Arabia Saudita, dare l’ok alla partecipazione di una donna in abbigliamento sexy è una novità assoluta. (Liberoquotidiano.it)

Che l’Organizzazione delle Nazioni Unite abbia mostrato diverse, inquietanti, contraddizioni non è una novità dell’ultima ora, purtroppo. (L'Opinione delle Libertà)

L’Arabia Saudita presiederà il principale forum delle Nazioni Unite sui diritti delle donne. L’Arabia Saudita era l’unico Paese candidato ed è stato confermato all’unanimità, senza un voto, come tipico per questa posizione, nonostante l’opposizione degli attivisti dei diritti umani. (Corriere della Sera)

Una decisione “terribile”, commenta Amnesty Inte… (la Repubblica)

Una notizia che in pochissimo tempo ha generato, e non è difficile comprendere il perché, una vera e propria bufera. All’Arabia Saudita la presidenza della Commissione sulle donne In realtà non c’erano candidati rivali, ma nessuno ha obiettato al momento della proposta. (Luce)