I libici pronti a combattere per Sirte e al-Jufra ma i loro “sponsor” cercano un'intesa

Analisi Difesa ESTERI

Qanunu ha ribadito che è inaccettabile parlare di un cessate il fuoco in un momento in cui mercenari stranieri occupano Sirte e al-Jufra e controllano i giacimenti petroliferi libici.

I libici pronti a combattere per Sirte e al-Jufra ma i loro “sponsor” cercano un’intesa. Tornano a surriscaldarsi la situazione militare in Libia dopo il ritiro delle truppe del maresciallo Khalifa Haftar da gran parte della Tripolitania. (Analisi Difesa)

La notizia riportata su altri giornali

Lo scopo di tali pattuglie è quello di garantire la sicurezza dei siti petroliferi dagli attacchi dei gruppi armati. I maggiori siti petroliferi libici passano continuamente di mano dalle forze di Tripoli a quelle di Haftar. (Sputnik Italia)

"Haftar farà presto un annuncio ufficiale che soddisferà le richieste delle tribù libiche orientali per la ripresa della produzione di petrolio". Lo ha rivelato il Wall Street Journal. (AGI - Agenzia Italia)

Prima della guerra civile la Libia estraeva 1,5 milioni di barili al giorno e ancora a gennaio era attorno al milione. Un milione di barili. (La Stampa)

E’ il primo passo concreto verso la tregua tra il GNA e Bengasi. I capi tribali annunciano che presto verrà sbloccato l’output petrolifero in Libia. (Difesa e Sicurezza)

Il presidente Macron afferma che Parigi era contraria alla campagna contro il GNA di Sarraj e bacchetta Turchia e Russia. La Francia scarica ufficialmente Khalifa Haftar a causa del fallimento della sua campagna contro Tripoli. (Difesa e Sicurezza)

Certo è che c’è un gran fermento in questo periodo intorno ai pozzi petroliferi che sorgono nelle zone circostanti e che sono oggetto degli opposti appetiti. Si auspica che questo conto sia aperto in Russia, in modo che tutti i proventi della vendita di petrolio vengano da lì distribuiti equamente tra le tre regioni della Libia2. (Startmag Web magazine)