Retina artificiale liquida Negrar primo al mondo
Un progetto tutto italiano di cui fa parte anche l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar.
Liquida, biocompatibile, ad alta risoluzione e microiniettabile, la protesi di retina di nuova generazione è formata da una soluzione acquosa in cui sono sospese nanoparticelle fotoattive che sostituiscono funzionalmente i fotorecettori della retina danneggiati da malattie degenerative e invecchiamento, che in alcuni casi possono portare alla cecità completa. (TgVerona)
La notizia riportata su altri media
Ma in Italia, fanalino di coda, pesano le scarse com… - FelMen8 : @9091campioni @MarcoSanavia1 È il contrario, per quello che siano noi, si è sviluppato il vaticano qui. Coordinatori del progetto sono stati Fabio Benfenati, per l’Itt di Genova, Guglielmo Lanzani, per l’Itt di Milano, e Grazia Pertile, per l’Irccs di Verona. (Zazoom Blog)
Una volta iniettati nella retina le nanoparticelle formano piccoli aggregati di dimensioni confrontabili a quelle delle cellule, e si comportano di fatto come fotorecettori artificiali.” Inoltre, lo sviluppo di questi nano-materiali fotosensibili apre la strada a nuove applicazioni nel campo delle neuroscienze e della medicina. (Daily Verona Network)
liquida, biocompatibile, ad alta risoluzione e microiniettabile, la protesi di nuova generazione e’ formata da una soluzione acquosa in cui sono sospese nanoparticelle fotoattive che sostituiscono funzionalmente i fotorecettori della retina danneggiati da malattie . (Zazoom Blog)
È pronta la prima protesi liquida della retina: fatta di nanoparticele sospese in una soluzione acquosa, è stata messa a punto in Italia e promette di aiutare a riparare i danni causati da malattie degenerative o dall'invecchiamento che possono portare alla cecità, come la retinite pigmentosa e la degenerazione maculare. (Giornale di Sicilia)
Il team multidisciplinare ha coinvolto anche partner scientifici come l’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova e il CNR di Bologna. Le nanoparticelle formano piccoli aggregati di dimensioni confrontabili a quelle delle cellule e si comportano di fatto come fotorecettori artificiali». (Bizjournal.it - Liguria)
La certezza del funzionamento della protesi potrà essere acclarata soltanto dai test sull’uomo. Rispetto alle protesi planari, questo tipo liquido comporta un intervento meno invasivo e si distribuisce uniformemente su tutta la retina. (Il Riformista)