Incendi in Colombia: distrutti 17mila ettari in 3 mesi

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MeteoWeb Incendi boschivi di vasta portata, che persistono da quasi 3 mesi in Colombia, hanno devastato finora almeno 17mila ettari dallo scorso novembre. Attualmente, diversi fronti sono ancora attivi, generando un’emergenza dovuta al fumo nella capitale Bogotà, che è minacciata dai roghi. Le autorità locali hanno affermato che la calamità è attribuita alle temperature record, rendendo questo mese di gennaio il più caldo degli ultimi decenni, e alla prolungata siccità. (MeteoWeb)

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Il governo ha dichiarato il disastro naturale e tiene l’allerta alta per le prossime settimane In Colombia ci sono stati oltre 508 incendi solo a gennaio. Una situazione aggravata dalla combinazione tra stagione secca e il fenomeno de El Niño. (LifeGate)

Incendi boschivi di grandi proporzioni, che imperversano da quasi tre mesi in Colombia, hanno distrutto finora, dallo scorso novembre, almeno 17mila ettari, mentre ci sono ancora diversi fronti di fiamme attivi che stanno creando un'emergenza per il fumo nella stessa capitale Bogota', lambita dai roghi. (Il Mattino di Padova)

In Colombia scatta l’emergenza incendi a causa delle alte temperature portate da El Niño, fenomeno oceanico che causa un notevole riscaldamento delle acque superficiali a sud del Pacifico con importanti ripercussioni metereologiche. (Il Fatto Quotidiano)

Il VIDEO in alto. Ora le fiamme si sono propagate fino a un chilometro di distanza dalla capitale, Bogotà, dove sono in corso gli interventi di spegnimento dei roghi. (iLMeteo.it)

Il decreto stabilisce che "la dichiarazione avrà una durata iniziale di 12 mesi, prorogabile per un ulteriore periodo previa valutazione favorevole dei responsabili dell'Ungrd". (Ticinonews.ch)

Lo rivelano le autorità locali che attribuiscono la calamità alle temperature record, che fanno di questo mese di gennaio il più caldo da decenni, oltre alla prolungata siccità. – Da tre mesi la Colombia combatte contro gli incendi boschivi che metro dopo metro hanno mandato in fumo fino ad ora almeno 17mila ettari. (QUOTIDIANO NAZIONALE)