Tumore prostata: da meccanismo intestino via a nuove terapie

Giornale di Sicilia SALUTE

Il gruppo ha identificato un nuovo meccanismo coinvolto nel rendere il cancro alla prostata resistente alla terapia anti-androgena e legato al microbioma intestinale.

"Queste specie batteriche - spiega Alimonti - sono in grado di produrre androgeni partendo da alcuni precursori metabolici.

"La nostra scoperta - dice Alimonti - apre quindi la possibilità a strategie terapeutiche, che grazie alla manipolazione del microbioma, potrebbero annullare lo sviluppo di specie batteriche produttrici di androgeni. (Giornale di Sicilia)

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«La nostra scoperta - dice Alimonti - apre quindi la possibilità a strategie terapeutiche, che grazie alla manipolazione del microbioma, potrebbero annullare lo sviluppo di specie batteriche produttrici di androgeni. (Il Mattino)

“Queste specie batteriche – spiega Andrea Alimonti – sono in grado di produrre androgeni partendo da alcuni precursori metabolici. Prof. Andrea Alimonti. Il cancro alla prostata è il tumore maligno più frequente nell’uomo e la sua incidenza sta aumentando. (insalutenews)

La residenza farmacologica. “La nostra scoperta apre la strada a strategie terapeutiche, che grazie alla manipolazione del microbioma, potrebbero annullare lo sviluppo di specie batteriche produttrici di androgeni”, aggiunge Alimonti (AboutPharma)

«Abbiamo preso dei campioni fecali da settanta pazienti sottoposti alla terapia e abbiamo scoperto che chi ha tre batteri “cattivi” non risponde alla terapia, mentre chi ha tre batteri “buoni” risponde meglio alla terapia. (laRegione)

"Queste specie batteriche - spiega Alimonti - sono in grado di produrre androgeni partendo da alcuni precursori metabolici. Il gruppo ha identificato un nuovo meccanismo coinvolto nel rendere il cancro alla prostata resistente alla terapia anti-androgena e legato al microbioma intestinale. (Alto Adige)

«Abbiamo dimostrato che, negli animali, una terapia antibiotica che elimina questi batteri “cattivi” aiuta la terapia di deprivazione degli androgeni. «Non abbiamo solo trovato dei batteri “cattivi” che producono androgeni, ma anche alcuni “buoni” che inibiscono l’attività di quelli “cattivi”». (laRegione)