Nomura: "Italia in recessione nel 2020"

L'HuffPost ECONOMIA

Il rapporto di Nomura che prevede l’Italia in recessione nel 2020 anche a causa del Coronavirus ”è uno scenario estremo, e una delle ipotesi.

“In questo scenario vediamo Germania e Italia come i paesi più esposti, con Francia e Spagna che soffrono di meno”.

Il basso tasso di crescita del nostro Paese gioca però a sfavore delle statistiche, facendo scivolare l’economia in recessione già nello scenario meno pessimistico. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri media

La diffusione del coronavirus avrà un impatto negativo importante sull’economia mondiale e su quella italiana, che cresce a ritmi bassissimi e che ora rischia una nuova recessione. Nel primo trimestre, comunque, il coronavirus dovrebbe pesare, con un calo del Pil in Germania e Francia dello 0,3% e in Italia dello 0,2%. (Corriere della Sera)

Roberto Prioreschi, managing director di Bain & Company Italia, fa leva sull’esperienza accumulata a livello internazionale per mandare un messaggio senza filtri agli imprenditori del nostro paese. Un po’ a sorpresa rispetto al sentire prevalente tra gli analisti, Prioreschi non vede l’Italia in una posizione di fondo nell’eurozona. (Forbes Italia)

Ecco i motivi Il rapporto di Nomura che prevede l'Italia in recessione nel 2020 anche a causa del Coronavirus è solo la coda di una lunga stagnazione. (Il Sole 24 ORE)

Lo scenario peggiore. Nello scenario più grave, le misure di blocco della Cina proseguirebbero invece per l’intero semestre 2020. In questo caso Nomura prevede solo un “modesto” impatto sull’economia dell’area euro, che vede la Germania tra i Paesi più colpiti nelle esportazioni e nella catena di approvvigionamento. (QuiFinanza)

Nello scenario peggiore le misure di blocco della Cina proseguono invece per l’intero semestre 2020. Intanto Nomura prevede che in seguito all’epidemia recessione con un Pil in calo dello 0,1% nello scenario migliore. (Il Fatto Quotidiano)

Alcune fasi di riduzione dell’economia italiana fino agli anni ‘70 possono essere chiamate a malapena chiamate “recessioni”. Durante queste fasi oltre a ridursi il prodotto interno lordo tendono a diminuire redditi, numero di posti di lavoro, produzione industriale e vendite. (Il Sole 24 ORE)