Il virus ferma il mercato: la battaglia dei concessionari

Corriere della Sera ECONOMIA

Poi è arrivato il contagio, l’economica ferma all’improvviso e una previsione del mercato tricolore in caduta del 60% sul 2019 quando si immatricolarono circa due milioni di auto.

Il mercato dell’auto, in Europa, nell’epoca «ante Coronavirus» era debole.

Nel pieno dell’emergenza, è evidente, che la voglia di non arrendersi è forte e fa ben sperare».

Ma, dicono i concessionari, se non ci sarà una forte iniziativa del costruttore nazionale (leggi FCA) non si andrà molto lontano. (Corriere della Sera)

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A risentirne maggiormente potrebbe essere la transizione elettrica, che prima dello stop alla produzione sembrava ormai essere ben avviata. L’effetto-Coronavirus, poi, potrebbe farsi sentire anche sulla strategia che i gruppi automobilistici potrebbero adottare quando la produzione riprenderà. (Virgilio Motori)

Il problema, in questo caso, è che non esistono: non c’è un periodo della storia “recente” che può essere paragonato a questo. La lettera, come motivazione della richiesta, riporta le seguenti parole: “Sia la produzione che la vendita di autoveicoli e componenti si sono interrotti improvvisamente nella maggior parte dell’Europa e in altre regioni del mondo. (Virgilio Motori)

Morgan Stanley azzarda invece che le vendite di auto in Europa nel 2020 saranno di circa 12,5 milioni di unità rispetto ai 13,7 milioni delle ultime previsioni. Quanto all’enorme mercato cinese, Morgan Stanley sostiene che le vendite in quella regione diminuiranno di 3 milioni di unità con un calo del 15%, mentre il mercato americano perderà 1 milione di unità. (AlVolante)