Prato, partite raccolte fondi per aiutare il bimbo di Luana, morta in fabbrica

La Repubblica Firenze.it INTERNO

Oggi è partita una raccolta fondi in memoria di Luana da destinare alla famiglia e in particolare a suo figlio, rimasto orfano.

È in quest’ottica – continua Costantino – che abbiamo creato la “Raccolta fondi per la famiglia D’Orazio

La notizia della terribile fine di Luana D’Orazio, mamma-operaia ventiduenne, morta mentre lavorava a un orditoio, ha scosso nel profondo la comunità montemurlese.

Luana D’Orazio lavorava per suo figlio, che per lei era “l’amore, il futuro, lo specchio”, come diceva alle amiche. (La Repubblica Firenze.it)

Ne parlano anche altri giornali

E quasi, nessuno se ne è accorto, se non quando era troppo tardi, se non quando tutto era finito, la sua vita irrimediabilmente persa. Si lasciano mangiare dalle macchine senza curarsi degli orfani che lasciano, senza pensare che abbandonano figli a cui nessuno racconterà fiabe (Il Riformista)

Non mi sottrarrò ai miei doveri né al confronto nelle sedi appropriate anche per capire come possa essere avvenuto questo dramma". Non mi sottrarrò ai miei doveri né al confronto nelle sedi appropriate anche per capire come possa essere avvenuto questo dramma. (Today)

E allora non scandalizzatevi se muore Luana D’Orazio di 22 anni e lascia un bambino di 5 Lo sanno anche i politici, ma poi alle cene invitano i padroni, perché gli operai non possono permettersi di finanziare le campagne elettorali. (Fanpage.it)

Luana D’Orazio, le parole della titolare sulla sua morte. Prima di tutto la proprietaria dell’azienda ribadisce come anche i suoi familiari lavorino alle macchine. Voglio solo ribadire il mio dolore, assieme ai miei familiari e a tutti coloro che lavorano in azienda” (Vesuvius.it)

Ora voglio far sapere alla famiglia, agli amici di Luana, ai nostri lavoratori che intendo esprimere il mio dolore attraverso l’impegno per la famiglia di Luana e il suo piccolo" La nonna rivela poi che Luana "tempo fa mi aveva raccontato di aver sentito la maglia tirare e di essersela subito infilata nei pantaloni. (Quotidiano.net)

Alle macchine lavoro anch’io, vi lavorano mio figlio e mio marito. Non mi sottrarrò ai miei doveri né al confronto nelle sedi appropriate anche per capire come possa essere avvenuto questo dramma. (Corriere Fiorentino)