The Second Act recensione del film d'apertura di Cannes 2024 con Léa Seydoux e Louis Garrel

The Second Act recensione del film d'apertura di Cannes 2024: tra realtà, fiction e intelligenza artificiale Quentin Dupiex (si) diverte e riflette Il Concorso per la Palma d'Oro nella serata del Festival di Cannes 2024 nella serata di martedì 14 maggio ha aperto all’insegna di The Second Act, una stravagante e bizzarra commedia, quanto il regista che ne architetta le fondamenta e il suo contenuto, in quella che è una vera operazione di (meta)cinema nel cinema. (Vogue Italia)

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Quentin Dupieux ha abituato il suo pubblico ad un cinema dove la realtà e la sua messa in scena si confondono (Réalité, Au Poste!, Yannick – La rivincità dello spettatore, Daaaaaalì), dove il fantastico è tutt’altro che impossibile (Incredibile ma vero) e dove il grottesco è la condizione a partire dalla quale rileggere la nostra quotidianità (Doppia pelle, Mandibules – Due uomini e una mosca). (Cinefilos.it)

LE DEUXIÈME ACT di Quentin Dupieux (Fuori Concorso) – Quattro personaggi, che poi diventano cinque, si ritrovano in mezzo alla campagna, in una specie di ristorante che prende il nome dal titolo del film (ilgazzettino.it)

#articoli È toccato a The Second Act (Le Deuxième Acte) di Quentin Dupieux l'onore di aprire (fuori concorso) la 77ª edizione del Festival di Cannes, e l'enfant terrible del Cinema francese si presenta con un'opera pienamente inserita nel contesto di una filmografia frenetica e giocosa, sempre tesa all'esplorazione del labile confine tra realtà e finzione. (CineFacts)

Oizo – non si può dire non sia un artista attivo, tanto più che i suoi film che spesso fondono commedia, fantascienza e horror, oltre che dirigerli li scrive, li monta e li musica personalmente. Personaggio di culto in Francia, dopo aver partecipato l’anno scorso sia al Festival di Locarno che alla Mostra di Venezia ha avuto l’onore di aprire fuori concorso questa edizione di Cannes con ‘Le deuxieme acte’ (Il secondo atto), il primo lavoro in cui affronta la propria professione in un film-nel-film dove prende in giro l'ego infallibile degli attori rivelando le scintille che volano quando questi ego si scontrano sul set. (Primocanale)

Cosa succede quindi se viene chiesto a un'intelligenza artificiale di scrivere un film divertente (non usiamo il condizionale perché non è un'ipotesi, ma una realtà concreta)? È uno degli spunti del nuovo film di Quentin Dupieux (noto anche con il soprannome di Mr. (Movieplayer)

David non ama Florence. Per continuare la sua meta-esplorazione e interrogarsi sull'arte, sulla sua ricezione e sui suoi retroscena, Quentin Dupieux volge lo sguardo alla realizzazione di un film dalla sceneggiatura mediocre: Florence (Léa Seydoux) ama David (Louis Garrel). (Vanity Fair Italia)