Tamponi rapidi, inchiesta della procura sulla loro efficacia

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L'inchiesta, in pratica, vuole verificare se la Regione sia stata truffata dalle aziende farmaceutiche con forniture di test poco efficaci.

L'ipotesi da verificare, in sostanza, è se i test rapidi possano aver dato una percentuale di falsi negativi più alta di quella promessa, favorendo la circolazione di soggetti, soprattutto nelle Rsa, che in realtà potevano non essere negativi al virus

Il microbiologo dell'Università di Padova sarebbe tra le persone già ascoltate dagli investigatori. (ilgazzettino.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Le varianti arrivano tutte, ce ne sono migliaia, non so quante siano, affrontiamo giorno dopo giorno questi aspetti, però si va avanti». Lo ha detto il presidente del Veneto,, direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova, non nega la preoccupazione: «Se la variante indiana è presente in Veneto, allora è arrivata anche in altre parti d’Italia, perché il nostro sistema di controllo ha una sensibilità bassissima». (La Gazzetta di Reggio)

A La Stampa: «Le restrizioni dei mesi scorsi modereranno le curve per altre due o tre settimane, ma i risultati dei nuovi contagi esploderanno più tardi. Sempre sulla vaccinazione, Crisanti aggiunge:. «In Italia quasi la metà degli ottantenni non ha ricevuto la seconda dose e si inizia a vaccinare i sessantenni senza aver raggiunto l’8 per cento della copertura totale dei settantenni (IlNapolista)

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: E’ di nuovo la Campania la regione con più casi covid in Italia. “L’intensità di un’evitabile ulteriore ondata – osserva Crisanti – dipenderà dal ritmo della vaccinazione e dall’azione della variante inglese o di altre mutazioni, come quella indiana. (Cronache della Campania)

"Di questo passo non è pessimistico pensare che a fine maggio ci sarà una nuova ondata, ma assai realistico". Da una parte ci sono le restrizioni dei mesi scorsi, che per altre due o tre settimane modereranno la curva, ma dall'altra arrivano i nuovi contagi dovuti alle riaperture, agli aperitivi, alle visite agli amici e alle scuole, i cui risultati rimarranno invisibili per qualche tempo ed esploderanno a fine maggio. (ParmaToday)

“Di questo passo, è assai probabile pensare che a fine maggio ci sarà un’altra ondata", sono le parole di Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all'Università di Padova. Il tanto atteso ritorno in zona gialla e l’apertura dei ristoranti è arrivato, ma non tutti condividono la scelta. (BresciaToday)

A detta del prof. Crisanti il nostro governo avrebbe dovuto avere maggiore prudenza, seguendo «l'esempio dell'Inghilterra, che solo dopo aver vaccinato il 70 per cento della popolazione si è permessa timide riaperture» Ma quest'idea sarebbe comunque inadeguata ed insufficiente, poiché «la dinamica del virus è complessa. (VeronaSera)