Schiavone pentito, Cantone: "Ora sveli i segreti su terra dei fuochi e politica"

Adnkronos INTERNO

Spero che "Sandokan" possa "parlare dei suoi rapporti con la politica e l'imprenditoria" della provincia di Caserta "in riferimento anche alla Terra dei fuochi". A dirlo all'Adnkronos, rispondendo sul pentimento del boss Francesco Schiavone, è Raffaele Cantone, attuale capo della Procura di Perugia, che in passato da pubblico ministero si è occupato di alcune importanti inchieste contro il clan dei Casalesi che, a processo, hanno portato a condanne in via definitiva all'ergastolo proprio per l'ormai ex boss pentito. (Adnkronos)

Ne parlano anche altre fonti

La presidente della commissione Antimafia: "La vittoria dello Stato che non ha mai smesso di contrastare un fenomeno devastante per il Paese" (LAPRESSE)

Nel 1998 ha diretto le indagini che hanno reso possibile la cattura di Francesco Schiavone, detto Sandokan, capo indiscusso del clan dei Casalesi. Era l’11 luglio 1998 e dopo otto mesi di indagini e intercettazioni scattò l’operazione "Yanez". (La Stampa)

Di Fulvio Bufi NAPOLI «Se vuole Schiavone può ancora raccontare cose interessanti per la lotta contro la camorra. Anche se sta in carcere da ventisei anni. Certo, la grande criminalità è andata avanti, ma lui resta ancora un elemento importante». (Corriere della Sera)

Parla il fratello del militare assassinato Lo dice all’ANSA Gennaro Nuvoletta, fratello di Salvatore, il carabiniere ucciso nel 1982 a soli 20 anni dai Casalesi che volevano vendicarsi della morte di un loro esponente, Mario Schiavone, cugino di Sandokan, ucciso nel corso di un conflitto a fuoco con i carabinieri in un giorno peraltro in cui Salvatore Nuvoletta non era in servizio. (Livesicilia.it)

Secondo quanto si apprende, dalla cella ha fatto pervenire una richiesta di incontro ai magistrati della Direzione Nazionale Antimafia - oggi guidata dal procuratore Giovanni Melillo - per avviare i primi colloqui per la collaborazione con la giustizia. (Adnkronos)

Il boss dei Casalesi Francesco Schiavone si è pentito e starebbe rivelando le sue verità alla Dda, da ormai circa una settimana come svela il quotidiano "Cronache di Caserta".Il 70enne, detto "Sandokan", è detenuto al 41 bis dal 1998 e non aveva mai parlato. (il Dolomiti)