Insulti antisemiti al 12enne, il padre: “Nessuno lo ha difeso

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Il fatto è avvenuto a poche ore di distanza dal Giorno della Memoria, in cui vengono ricordate le vittime della Shoah.

Rivedo mio figlio che cerca di togliere gli sputi dal giacchetto.

Due ragazzine poco più grandi lo hanno preso a calci e sputi e gli hanno gridato frasi del tenore: “Devi morire nei forni, stai zitto”.

Le due ragazzine quindicenni sono state identificate e su di loro si esprimerà il tribunale dei Minori di Firenze

Parla sulle pagine del quotidiano La Nazione il padre del bambino di 12 anni aggredito in provincia di Livorno perché ebreo. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

All’iniziativa parteciperanno l’assessora a istruzione e cultura della Memoria Alessandra Nardini, la sindaca di Campiglia Marittima Alberta Ticciati, il presidente della Comunità ebraica di LivornoVittorio Mosseri e la dirigente scolastica Maria Elena Frongillo Il presidente della Regione Eugenio Giani sarà presente questa sera alle 21, nel Giorno della Memoria, alla fiaccolata che si svolge al Parco della Rimembranza di Venturina. (Toscana Notizie)

- si legge - Dietro l’azione non c'è solo la mancanza di valori umani e di etica sociale, ma c'è un pensiero razzista e xenofobo: oggi contro l’ebreo, domani contro il colore della pelle o di genere, manifestando un'intolleranza verso chi non è allineato a un pensiero dominante. (Qui News Valdicornia)

La fiaccolata della Memoria è la risposta della comunità di Venturina e dell’intera Val di Cornia all’odiosa aggressione antisemita dei giorni scorsi di cui è rimasto vittima un ragazzo di 12 anni. (Toscana Notizie)

Quelle ragazzine non erano amiche sue, gli hanno detto di star zitto, lui ha risposto e lo hanno ricoperto di sputi, chiamato ebreo, umiliato" “Inginocchiati ebreo” e poi sputi e botte a un dodicenne. (Fanpage.it)

Ci sono tre famiglie che in questo momento, per ragioni diverse, stanno vivendo momenti di difficoltà, dolore e paura. (Qui News Valdicornia)

Quando ormai l'uomo sembrava ormai incline ad arrendersi e raggiungere la caserma, i militari hanno sentito al telefono uno sparo. Teatro della strage una casa in via Riesi, alla periferia di Licata, cittadina di circa 35 mila abitanti. (La Stampa)