Blinken: Senza supporto Cina, Russia farebbe fatica a reggere attacchi in Ucraina

Blinken: Senza supporto Cina, Russia farebbe fatica a reggere attacchi in Ucraina 26 aprile 2024 "Nelle mie discussioni di oggi, ho ribadito la nostra seria preoccupazione per il fatto che la RPC fornisca componenti che stanno alimentando la brutale guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. La Cina è il principale fornitore di prodotti di microelettronica, nitrocellulosa, essenziale per produrre munizioni e combustibile per i missili, e altri prodotti a doppio uso che Mosca adopera per rafforzare la sua industria della difesa, una industria che produce a getto continuo missili, droni, carri armati e altre armi che il presidente Putin usa per invadere un paese sovrano, distruggere la sua infrastruttura energetica e altre strutture civili, per uccidente bambini, uomini e donne innocenti (Il Sole 24 ORE)

Su altri media

Ogni tanto la guerra a Gaza oscura quella in Ucraina, e ogni tanto quella in Ucraina oscura lo scontro gigantesco che sottende: una guerra per procura tra le due grandi superpotenze del pianeta, gli Stati Uniti e la Cina (Corriere della Sera)

Blinken non ha usato frasi rotonde e senza spigoli come vuole invece la liturgia cinese. Ha detto in modo diretto prima al ministro degli Esteri, Wang Yi, poi al presidente Xi Jinping: «Sia gli Usa sia gli alleati europei sono pronti a imporre sanzioni alle aziende cinesi se continuano a inviare materiale e attrezzature all’industria degli armamenti russi. (ilmessaggero.it)

Dal canto suo Pechino ribadisce a Washington di restare fuori dalla questione Taiwan (Panorama)

Qui giunto per la seconda volta in 10 mesi - è stato accolto con tutti gli onori del caso, tenendo un lungo vertice con il suo omologo Wang Yi e soprattutto incontrando personalmente il presidente Xi Jinping. (L'Eco di Bergamo)

Pechino detesta le misure tecnologi… Evidentemente le due superpotenze mondiali sono per tenere sotto controllo le numerose tensioni bilaterali. (La Stampa)

Con la campagna elettorale lanciata ormai verso le presidenziali di novembre e col confronto con Pechino tra i pochi temi bipartisan in grado di unire il Congresso, era inevitabile che la visita in Cina del segretario di Stato Antony Blinken si limitasse a fotografare lo status quo dei rapporti, che sembravano in ripresa, dopo il vertice tra Joe Biden e Xi Jinping dello scorso novembre a San Francisco. (ilGiornale.it)