La road map verso il referendum. E i magistrati fanno già resistenza

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É la mossa del cavallo, la trovata che scavalca gli ostacoli che finora avevano impedito un intervento in profondità sul «sistema Giustizia». Ogni volta che si era ipotizzata una separazione per legge delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, con la istituzione di due Consigli superiori della magistratura, la reazione delle toghe era stata perentoria: non si può, non lo consente la Costituzione. (ilGiornale.it)

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A margine della conferenza stampa, il procuratore Nicola Gratteri è intervenuto su alcuni temi delle riforme di legge previste in materia di giustizia. (ilmattino.it)

Il procuratore denuncia nuovamente il tentativo di far passare i pubblici ministeri sotto il controllo del Governo». «La separazione delle carriere? Non penso sia urgente, solo lo 0,2% fa il passaggio da una funzione e all'altra. (La Stampa)

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, incontrerà domani una rappresentanza dell'Associazione nazionale magistrati nella sede del ministero in via Arenula. Nei giorni scorsi la stessa Anm aveva chiesto un incontro al ministro sul tema della riforma della Giustizia, che sarà presentata nelle prossime settimane dal governo. (Il Messaggero Veneto)

È questo il cronoprogramma imposto da Giorgia Meloni anche per mettere fine alle voci incontrollate e spesso imprecise sui punti chiave del provvedimento: dalla separazione delle carriere tra giudici e pm, alla obbligatorietà dell'azione penale, per finire con la sottrazione al Consiglio superiore della magistratura delle funzioni disciplinare a carico delle toghe, esercitate in questi anni in modo che un ex Csm come Antonio Leone, nell'intervista qua sotto, non esita a definire «ridicolo». (ilGiornale.it)

«Sono nettamente contrario - ha detto ancora - e lo ero già quando è stata resa facoltativa la denuncia con la precedente riforma». «Il codice penale non deve essere tagliato con l'accetta per dimostrare all'Europa che il numero dei reati in Italia sono calati». (ROMA on line)

L'intenzione dell'esecutivo sembra quella di "fare passare i pubblici ministeri sotto il controllo del governo", anche se per adesso si parla solo di progetti di riforma. (Fanpage.it)