Tumore all'esofago, terapia combinata come nuova strada per il trattamento

il Giornale SALUTE

Oggi la chemioterapia è il trattamento standard per questi pazienti, ma la prognosi rimane sfavorevole perché la sopravvivenza non supera i 10 mesi

A confermarlo sono i risultati dello studio CheckMate-648, presentati sabato durante il Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO).

Con circa 2400 nuovi casi in Italia, il 2020 ha fatto segnare un aumento dei malati di tumore all’esofago. (il Giornale)

La notizia riportata su altre testate

Secondo gli esperti, l’anticorpo monoclonale produce un beneficio definito “clinicamente significativo”, che si manifesta sia in termini di sopravvivenza globale sia in quelli di sopravvivenza libera dalla progressione, in tutti i malati che riscontrato buoni risultati dopo il trattamento chemio-radioterapico. (Sky Tg24 )

Fino ad ora, in assenza di una terapia mirata, la chemioterapia era l’unica possibilità per trattare questi pazienti. Bemarituzumab è il primo anticorpo mirato progettato per bloccare specifici fattori di crescita dei fibroblasti (FGF), provocando così un rallentamento potenziale della progressione del tumore. (La Repubblica)

I loro nomi sono difficili da pronunciare - polatuzumab vendotin, glofitamab, mosunetuzumab - ma nella cura del linfoma non-Hodgkin la loro azione sul sistema immunitario è molto promettente, come dimostrano i risultati presentati durante il congresso dell'American Society for Clinical Oncology. (La Repubblica)

Ad annunciarlo, la società farmaceutica Novartis che ha reso noti i risultati dello studio “Vision” svolto in fase 3. Adesso, grazie ad una nuova terapia, è stato possibile stabilire come si possa ridurre del 38% il rischio di mortalità per quei pazienti con tumore in stadio metastatico e resistente alla castrazione. (Sky Tg24 )