Alvaro si è tolto la vita a Torino: era un soggetto “psichiatrico”

Il Dubbio INTERNO

Domenica sera, nel carcere Lorusso e Cutugno si è consumata l’ennesima tragedia che ha rigettato un'ombra ancora più cupa sul già tormentato mondo penitenziario. Alvaro Nunez Sanchez, un 31enne ecuadoriano detenuto dall'estate scorsa per il tentato omicidio del padre, ha concluso il proprio tormento in un atto di disperazione estrema. L’aggravante è che non doveva stare in carcere, visto che doveva essere ospite di una Rems, la residenza dedicata all’esecuzione della misura di sicurezza. (Il Dubbio)

Ne parlano anche altre testate

Istigazione al suicidio è l'ipotesi di reato, ancora provvisoria, che la procura di Torino ha formulato per il caso del trentunenne che la sera del 24 marzo si è tolto la vita impiccandosi con un lenzuolo alle sbarre della propria cella. (La Repubblica)

Non era il posto per lui, non doveva stare lì. (LA NAZIONE)

La situazione delle carceri di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta è devastante. (TorinOggi.it)

Numero totale nel 2024 Suicidi in carcere (L'HuffPost)

Dopo il suicidio in carcere del 31enne di origini equadoregne Fabrizio Alvaro Nunez nella sua cella del carcere – dove non avrebbe dovuto stare visto che a novembre era stato deciso il suo trasferimento in una Rems - la situazione nell’istituto penitenziario di Torino sta diventando esplosiva. (La Stampa)

BIELLA – “Situazione devastante, c’è il Far West nelle carceri. Basta slogan, basta chiacchiere”. (La Provincia di Biella)