Chiara Frugoni, amore e rigore per il Medioevo

Il Manifesto INTERNO

È stata collaboratrice del «manifesto»

Cruciali i suoi volumi su Francesco D’Assisi.

Il ricordo .

Speciale attenzione anche al protagonismo femminile.

Addio alla storica, scrittrice e accademica italiana.

(Il Manifesto)

Su altre fonti

Un altro merito rilevante di Chiara Frugoni era peraltro stato quello di contribuire a liberare il Medioevo dall’immagine stereotipata ed errata di un periodo buio, di arretramento della civiltà Nel 1965 Chiara Frugoni aveva sposato lo storico dell’arte Salvatore Settis, dal quale aveva avuto tre figli. (Corriere della Sera)

Uno dei suoi testi più noti era ‘Medioevo: storia di voci, racconto di immagini’, pubblicato nel 1999 da Laterza e firmato proprio con Barbero, così come il Dizionario del Medioevo (2001). Storie di un santo (Feltrinelli ragazzi), Storia di Chiara e Francesco (Einaudi), Vita di un uomo: Francesco d’Assisi (Einaudi), tutti di grande successo. (Blitz quotidiano)

Come orientarsi nel vasto dibattito storiografico e nei confini della memoria pubblica al di là di strumentalizzazioni, banalizzazioni, visioni depurate e delegittimazione valoriale? Antifascismo e Resistenza, memoria pubblica e dibattito storiografico: a Cagliari lo studioso dell’eta’ contemporanea, Santo Peli promuovono l’evento l’issasco e l’associazione “Antonio Gramsci”. (Sardegna Reporter)

I funerali di Chiara Frugoni si terranno martedì 12 aprile, alle ore 16 nella chiesa di Santa Caterina a Pisa Su di lui pubblica una serie di titoli importanti, tradotti in più lingue: Francesco e l’invenzione delle stigmate (Einaudi, 1993); Vita di un uomo: Francesco d’Assisi (Einaudi, 1995); Le storie di San Francesco (Einaudi, 2010); Storia di Chiara e Francesco (Einaudi, 2011). (la Repubblica)

"Finché è vissuto mio padre – , il medievista Arsenio Frugoni – raccontava - , io ho fatto la bibliotecaria Quando avevo i bimbi piccoli mi alzavo alle cinque per studiare fino all’orario di scuola. (LA NAZIONE)

"Delle donne nella Storia non si parla mai. È da allora infatti ci accompagnano concezioni che ancora riguardano la donna nella nostra società come il messaggio, molto propagandato dai media, che la donna debba sempre piacere all’uomo". (QUOTIDIANO NAZIONALE)