Tonno in scatola, è crisi: colpa di mari più caldi e rincari. Produzione nazionale cala dell'8%

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Anche l’umile – ma buonissima – scatoletta di tonno sott’olio risente dei cambiamenti climatici. A pagarne le spese sono le industrie conserviere, ma presto a cascata potrebbero essere i consumatori. Bastano pochi esempi relativi ai costi di produzione. Il riscaldamento delle acque del mare spinge il pesce a immergersi più a fondo costringendo le marinerie a viaggi più lontani e dispendiosi. Nel 2022 i tonni pescati nel Pacifico – materia prima di gran parte della produzione italiana – sono stati pagati il 30% in più. (ilmessaggero.it)

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Soddisfazione dei clienti nella GDO: un 2022 difficile provoca effetti anche nel 2023 Con il passare dei mesi questo fenomeno è rientrato ma le vendite perse sono aumentate, sostenute dall’inflazione. (Pesceinrete)

Nel 2022 l’industria del tonno in scatola ha registrato una produzione nazionale di 77.411 tonnellate, in flessione del 7,7% sul 2021, e il volume del prodotto totale disponibile per il mercato italiano è sceso a 150.660 tonnellate (-5% sul 2021), circa 2,55 kg di consumo pro capite. (la Repubblica)