I papà bergamaschi sono tra i più presenti in assoluto nella vita dei loro figli

BergamoNews.it INTERNO

I papà bergamaschi? Tra i più presenti in assoluto nella vita dei loro figli, già dalla primissima età. La conferma arriva da un’indagine di Save the Children, divulgata proprio in occasione della Festa del Papà del 19 marzo, sull’utilizzo del congedo di paternità in Italia, a Bergamo utilizzato in ben 4 casi su 5. L’elaborazione, realizzata sugli ultimi dati Inps disponibili, indica infatti come l'81% dei papà della nostra provincia opti per l'astensione lavorativa volontaria: un dato altissimo, in italia secondo solo a Pordenone (85%), Vicenza (83%) e Treviso (82%), con Bergamo che condivide il quarto posto insieme alla provincia di Lecco (BergamoNews.it)

Ne parlano anche altri giornali

Nel giorno della Festa del papà si torna a discutere delle soluzioni che potrebbero aiutare i padri a trovare un giusto equilibrio tra le responsabilità e gli impegni lavorativi e quelli, altrettanti importanti, di genitori. (Il Sole 24 ORE)

Non più assenti e autoritari, ma sempre più presenti nella vita dei figli tanto da incidere fortemente sulla loro crescita. L’ultimo rapporto Istat sui “Tempi della vita quotidiana” del 2019 mostrava infatti che tra i genitori di figli minorenni esistono ancora vistose differenze di genere nel tasso di partecipazione alla cura. (Il Sole 24 ORE)

Ha più di 30 anni, vive al Nord, lavora in imprese di media-grande dimensione con un contratto di lavoro stabile e ha un reddito medio-alto. In Italia il tasso di utilizzo del congedo di paternità - dicono i dati - è più che triplicato fra il 2013 e il 2022. (TGR Lombardia)

Questa norma consente ai padri di esercitare la loro funzione di presenza e di sostegno dopo il parto ed è fondamentale. Anzi, ci vorrebbero più di 10 giorni: almeno tre mesi secondo me. (IL GIORNO)

Oggi ci pensa papà. Sono sempre più numerosi i padri che chiedono il congedo di paternità per prendersi cura dei figli nei primi mesi di vita. (leggo.it)

Al congedo obbligatorio si aggiunge la possibilità di utilizzare dieci mesi facoltativi che i due genitori possono dividersi fino ai 12 anni di età del bambino. Pochi giorni e poco utilizzati. (Il Sole 24 ORE)