Venezia 2021, ad Audrey Diwan il Leone d'Oro

RagusaNews INTERNO

Ma ecco tutti i premi.

Venezia - Ancora una volta il Leone D’Oro alla Mostra di Venezia va a un film straniero, «L’Evenement» della francese Audrey Diwan, storia durissima di un aborto negato, mentre all’attesissimo Sorrentino va il Leone d’Argento, ovvero il Gran Premio della Giuria.

Tutti i premi di Venezia 78. La giuria di Venezia 78, presieduta da Bong Joon Ho e composta da Saverio Costanzo, Virginie Efira, Cynthia Erivo, Sarah Gadon, Alexander Nanau e Chloé Zhao, ha deciso di assegnare i seguenti premi:. (RagusaNews)

La notizia riportata su altri media

Il film sull'aborto si aggiudica la statuetta più ambita della Mostra del Cinema di Venezia 2021. Tra gli altri riconoscimenti assegnati dalla giuria c'è la Coppa Volpi come miglior attore che va all'interpretazione di John Arcilla nel film filippino On the job: The Missing 8 e quella per migliore attrice a Penelope Cruz per il suo ruolo nel film Madres Paralelas. (VeneziaToday)

A Venezia, con più merito e decisamente a sorpresa, il Leone d’Oro è andato a Audrey Diwan con ‘L’événement’, un film su cui nessuno puntava – io in testa - che affronta il tema dell’aborto clandestino nella Francia degli anni Sessanta quando chi abortiva e chi faceva abortire rischiava la prigione. (Primocanale)

«Ogni tanto qualcuno antipatico mi dice: "ma perché tu fai un altro film con Toni Servillo?” e io ora posso rispondere: “Guardate dove sono arrivato facendo i film con Servillo"», ha detto Sorrentino, commosso fino alle lacrime. (Domani)

Un tema forte che ha fatto letteralmente presa sulla giuria fino alla vittoria del Leone d’oro a Venezia 78′ in maniera inaspettata per una regista praticamente esordiente. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a “L’Événement” di Audrey Diwan che ha vinto il Leone d’oro in quest’ultima edizione veneziana. (Metropolitan Magazine )

Valentina Cervi, fuori tutto: scollatura totale e tempesta di diamanti (proprio lì) | Foto. A Maggie Gyllenhaal per il film 'The lost daughter, diretto dalla stessa Gyllenhaal il premio per la migliore sceneggiatura. (Liberoquotidiano.it)

Italiane comprese, a partire da quelle di Paolo Sorrentino che di consolarsi avrà comunque modo con il Gran Premio della Giuria. Come se, alla fine, debba sempre prevalere una letale ideologia fintamente progressista, anche a spese dell’arte (Avvenire)