Violenze e torture nel carcere Beccaria, 13 agenti arrestati

Adnkronos INTERNO

Violenze e torture nel carcere minorile Beccaria di Milano, scattano 21 misure cautelari. La Polizia di Stato e il Nucleo Investigativo Regionale per la Lombardia della Polizia Penitenziaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno eseguito infatti un’ordinanza emessa su richiesta dei Pubblici Ministeri del V Dipartimento, con la quale è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei confronti di tredici agenti della Polizia Penitenziaria. (Adnkronos)

La notizia riportata su altri media

Tra i giovani detenuti si sapeva che "l’assistente più vecchio comanda", che per sentire meno dolore bisognava vestirsi "a strati" e ai nuovi arrivati veniva raccontato dai “veterani“, nella scuola interna al Beccaria, che "essere picchiati è normale". (IL GIORNO)

Tra i 25 agenti di polizia penitenziaria indagati per le violenze nel carcere minorile Beccaria di Milano ben quattro sono laziali: si tratta di una donna di Cassino, un agente di Pontecorvo, uno di Roma e un quarto di Formia. (ilmessaggero.it)

Lo annuncia Donato Capece, segretario generale del Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria), parlando di "inaccettabile gogna mediatica" per la pubblicazione dei nomi degli arrestati. (MilanoToday.it)

Io ho un problema alla spalla sinistra e mettendomele con forza mi è uscita, mi è uscita la spalla… Gli dicevo “Per favore toglietemi queste manette che mi sta uscendo la spalla”. «Sono arrivati sette assistenti, mi hanno messo le manette e mi hanno cominciato a colpire. (La Stampa)

Di Zita Dazzi Milano — Don Gino Rigoldi, lei ha 84 anni, è stato cappellano del carcere Beccaria per 50. Quasi ogni giorno entra ancora nel penitenziario per ascoltare i giovani detenuti. Non aveva mai avuto sentore di quel che è accaduto? (La Repubblica)

Per altri 8 poliziotti, anche loro in servizio, è scattata la sospensione dall’esercizio di pubblici uffici. Maltrattamenti, tortura in concorso e una tentata violenza sessuale ai danni di un detenuto. (Luce)