A sinistra è vietato applaudire la Meloni

ilGiornale.it INTERNO

“Ora mi tocca ricevere le telefonate indispettite dei miei amici di sinistra. Non mi perdonano di aver aperto le braccia a Giorgia Meloni” . Così don Maurizio Patriciello, il parroco anticamorra del parco verde di Caivano, intervistato dal Corriere della Sera, commenta la visita di ieri del presidente del Consiglio. La Meloni è “venuta preparata” e ha detto proprio ciò che il parroco voleva sentire. (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La tanto attesa visita di ieri a Caivano per la premier Giorgia Meloni non è stata certo trionfale. (LA NOTIZIA)

“Ora vediamo se riusciamo, stavolta, a fare passi avanti concreti al Parco Verde. È certo che ancora oggi lo Stato non c’è a Caivano”. (Il Fatto Quotidiano)

"Ho segnalato - ha detto De Luca riferendosi all'incontro di ieri con la premier Meloni dopo la visita del Governo al Parco Verde di Caivano - che la maggioranza degli occupanti di alloggi di Caivano sono abusivi. (ROMA on line)

Sono bastate poche ore e la catena della solidarietà si è già attivata. Stanno arrivano in queste, una dopo l’altra le prime offerte di aiuto da parte di diversi benefattori. Da un paese della provincia di Roma, una mamma di tre figli si è resa disponibile ad offrire un'abitazione: “Vorrei fare qualcosa di concreto – dice la donna – per la bambina e la sua famiglia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Roma, 5 set. “La Premier Meloni, che dichiara che non saranno tollerate zone franche, può spiegare perché ha perso tutti i fondi sul recupero delle periferie? Bene che lo Stato si faccia vivo a Caivano, ma non è certo il blitz di un giorno che potrà risolvere il problema della criminalità che la fa da padrona in quei luoghi. (La Sicilia)

Così non è stato, la presidente del Consiglio ha affiancato all’esigenza di «controllo del territorio» (tante volte evocato e promesso, anche da altri prima di lei, ma scarsamente operato a giudicare dai fatti) proposte di “ricucitura” di un tessuto cittadino profondamente lacerato: la lotta alla drammatica dispersione scolastica, l’idea di tenere aperti gli istituti d’istruzione anche di pomeriggio come centri di sana socialità, l’annuncio che il centro sportivo – forse teatro dell’orrore di cui sono state vittime le due piccole – sarà riavviato alla piena funzionalità entro la primavera e posto sotto la gestione delle Fiamme Oro della Polizia, la promessa di una biblioteca pubblica. (Avvenire)