Perché l’Europa non metterà un tetto al prezzo del gas e cosa vuol dire per l’Italia

Fanpage.it INTERNO

Chi non vuole il tetto al prezzo del gas e perché. Ma perché la discussione è stata rinviata?

Perché l’Europa non metterà un tetto al prezzo del gas e cosa vuol dire per l’Italia Al Consiglio europeo di questi giorni Mario Draghi è tornato ad insistere sulla necessità di fissare un tetto al prezzo del gas.

Ci sono infatti diversi Stati che esprimono parecchi dubbi sulla possibilità di fissare un tetto massimo al prezzo. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altri media

Questo gruppo di Paesi del G7, ricorda ancora, è stato il più grande finanziatore nell’assistenza a progetti di investimento nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, molti Paesi in via di sviluppo e un continente, l’Africa, sono particolarmente adatti per investimenti nelle energie rinnovabili. (QuiFinanza)

Quindi ha elogiato Scholz "per l'impatto che Berlino ha avuto sull'Europa spingendola a muoversi sull'Ucraina". Nella giornata di domani – considerata quella cruciale - è in programma un collegamento video con il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky. (L'Unione Sarda.it)

(Teleborsa). (Teleborsa) - I Paesi del G7 continueranno "a fornire sostegno finanziario, umanitario, militare e diplomatico e a stare al fianco dell'fino a quando sarà necessario". "È essenziale sbloccare il grano in Ucraina molto prima di metà settembre, quando arriverà il nuovo raccolto – ha dichiarato –. (Borsa Italiana)

L’allora presidente della Bce, Draghi, dichiarò di volerla salvare "whatever it takes" (costi quel che costi). Allo stesso modo, ora asserisce che bisogna fare tutto il possibile per sostenere l’economia (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se l’Ucraina perde, sarà più difficile sostenere che la democrazia è un modello di governo efficace. (askanews) – Siamo uniti con l’Ucraina, perché se l’Ucraina perde, tutte le democrazie perdono. (Agenzia askanews)

Così, nel primo giorno di riunione del G7 nel Castello di Elmau in Baviera, Mario Draghi cambia direzione, scarta, e, in una riunione improntata a un linguaggio il più tecnico possibile, evoca uno scenario politico: «Dobbiamo evitare gli errori commessi dopo la crisi del 2008: la crisi energetica non deve produrre un ritorno del populismo» (La Stampa)