Ucraina, Papa: "Non perdiamo la memoria di quella terra martoriata" - LaPresse
Il Pontefice ha poi ricordato il terremoto che ha provocato danni ingenti e vittime in Afghanistan.
Così Papa Francesco nel corso dei saluti all’Udienza generale in piazza San Pietro.
Le parole del Pontefice nel corso dei saluti all'Udienza generale in piazza San Pietro. “I bambini con me nella Papa mobile erano bambini ucraini: non dimentichiamo l’Ucraina.
Auspico che con l’aiuto di tutti si possano alleviare le sofferenze della cara popolazione afghana” ha aggiunto prima dei saluti ai pellegrini italiani nel corso dell’Udienza generale
Non perdiamo la memoria per la sofferenza di quella terra martoriata”. (LAPRESSE)
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Mercoledì 22 giugno 2022 - 09:57. Il Papa porta in papamobile i bambini ucraini: non dimentichiamo la sofferenza. "Non dimentichiamo quel popolo martoriato. CONDIVIDI SU:. . . . . . . . . . . Città del Vaticano, 22 giu. (Agenzia askanews)
"Non dimentichiamo il martoriato popolo ucraino che sta soffrendo. Prego, mi do da fare, cerco di capire. (Corriere TV)
“Non dimentichiamo l'Ucraina – ha detto Francesco chiudendo l'udienza –, non perdiamo la memoria della sofferenza di quel popolo martoriato”. Il Pontefice, a fine udienza, ha esortato i fedeli a mantenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo in Ucraina (QUOTIDIANO NAZIONALE)
L’appello dei vescovi. I vescovi cattolici del Myanmar hanno pubblicato, in settimana, in lingua inglese un comunicato al termine della loro assemblea generale per esprimere preoccupazione per la situazione di fragilità in cui vivono migliaia di civili a causa dell’instabilità politica e del conflitto. (Vatican News - Italiano)
Cosa faccio io oggi per il popolo ucraino? Io vorrei che rimanga in tutti voi una domanda: cosa faccio io oggi per il popolo ucraino? (Vatican News - Italiano)
Questo troviamo nel Pane eucaristico: l’attenzione di Cristo alle nostre necessità, e l’invito a fare altrettanto verso chi ci è accanto. Mangiare e dare da mangiare. Nell’Eucarestia infatti ognuno può fare esperienza dell’amorosa e concreta attenzione del Signore. (Avvenire)
