Victoria Spartz, deputata Usa nata in Ucraina vota contro gli aiuti a Kiev: «Basta assegni in bianco a Zelensky»

ilmessaggero.it ESTERI

È’ l’unica deputata americana di origine ucraina. Ma è stata tra i membri del Congresso che hanno votato contro il pacchetto da 61 miliardi di dollari stanziato nei giorni scorsi per sostenere la causa di Kiev contro la Russia. Lei è Victoria Spartz, prima linea dei conservatori repubblicani come profondamente conservatore è lo Stato in cui è stata eletta, l’Indiana. «Basta assegni in bianco» a Zelensky, ha detto in una recente intervista, «la mia responsabilità è la protezione del popolo americano». (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altri giornali

La rivista “The American Conservative” ha sentito l’opinione di vari specialisti sia accademici e militari. Ammonta a 61 miliardi di dollari, una cifra enorme che si aggiunge ai più di 100 miliardi già spesi e inviati finora. (TargatoCn.it)

Il presidente francese Emmanuel Macron ha ribadito l’altro giorno che l’Europa dovrebbe perseguire l’autonomia strategica dagli Stati Uniti. (Avvenire)

La Russia avanza e continuerà a compiere "significativi progressi tattici" nella guerra contro l'Ucraina. E' l'Institute for the study of war a delineare lo scenario a breve e medio termine per la guerra tra Ucraina e Russia. (Adnkronos)

L’annuncio è stato fatto il 26 aprile 2024, evidenziando non solo la continuità ma anche l’intensificazione dell’impegno degli USA nel conflitto ucraino. Dettagli e impatto dell’annuncio (Tempo Italia)

Allora, nel conflitto della borsa prima che del fucile, quanto pesano i 61 miliardi di dollari, che gli Stati Uniti hanno appena stanziato per Kiev? La risposta è che pesano molto e spostano i rapporti d… Il minimo comun denominatore di questi strumenti di guerra sono i soldi. (la Repubblica)

Armi, spie e bombardamenti improvvisi. La situazione continua a essere difficile, soprattutto ora che al piano militare si sovrappongono sempre più livelli, da quello diplomatico a quello amministrativo, con la corruzione che continua a essere un problema. (il manifesto)