Rafah limited. Israele pronta a ridimensionare l'offensiva nella Striscia (di N. Boffa)

Rafah limited. Israele pronta a ridimensionare l'offensiva nella Striscia (di N. Boffa)
L'HuffPost ESTERI

Dopo il viaggio in Arabia Saudita e in Israele del consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa Jake Sullivan, qualcosa sembra essere cambiato nei piani di Israele su Rafah e in generale sulla continuazione della guerra nella Striscia di Gaza. Sono diversi i segnali che portano a pensare che Israele sia propenso a rinunciare ad un'offensiva estesa nell’area al confine con l’Egitto, mentre si intravedono, anche se a distanza, i contorni di una possibile fine del conflitto. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altre testate

A seguito dell’operazione militare israeliana in corso nella parte orientale di Rafah, dal 7 maggio, “il centro di distribuzione dell’Unrwa e il magazzino del Pam (il programma alimentare mondiale) sono ora inaccessibili“, fa sapere l’agenzia su X. (Il Fatto Quotidiano)

Il rappresentante dell'Egitto al Consiglio di sicurezza dell'Onu ha affermato che il controllo di Israele sul lato palestinese del valico di Rafah ha reso impossibile la ripresa del lavoro umanitario. I media egiziani hanno citato il rappresentante egiziano presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Osama Abdel Khaleq, che ha affermato che Israele intende "manipolare" i fatti e far ritenere l'Egitto e le Nazioni Unite responsabili del mancato arrivo degli aiuti a Gaza. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L'agenzia Onu responsabile per i rifugiati palestinesi, Unrwa, ha annunciato oggi che sospenderà le distribuzioni alimentari a Rafah, la città nel sud della Striscia di Gaza, teatro degli scontri tra Israele e Hamas. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Gaza, Washington Post: “Israele opta per operazione minore a Rafah, ok degli Usa”. Il Qatar: “Negoziati quasi a un vicolo cieco”

Gaza, Gallant: "Dispiegheremo ulteriori forze a Rafah" 23 maggio 2024 (Il Sole 24 ORE)

GERUSALEMME – Un’offensiva a Rafah limitata che assicurerebbe un numero minore di vittime civili ma anche lo smantellamento dei battaglioni di Hamas asserragliati nella città a Sud di Gaza. (la Repubblica)

Mentre la richiesta di arresto della procura della Corte penale internazionale per crimini di guerra per il premier e il ministro della Difesa israeliano continua a suscitare sdegno a Tel Aviv, secondo il noto analista del Washington Post David Ignatius, lo Stato ebraico ha deciso di accantonare l’idea di condurre un’offensiva su vasta scala a Rafah e di agire in modo più limitato nella città nel sud della Striscia di Gaza al confine con l’Egitto, dando ascolto alle richieste degli Stati Uniti delle ultime settimane. (Il Fatto Quotidiano)