Superbonus, detrazioni in 10 anni: perché piace a tutti i partiti e moltiplica i beneficiari

Spalmare in 10, se non addirittura in 15 anni, rispetto agli attuali 4, le ripartizioni delle detrazioni relative ai lavori eseguiti nel 2023 con il Superbonus. A chiedere questo prolungamento temporale sono diversi emendamenti bipartisan al dl Superbonus, presentati alla commissione Finanze del Senato. Nel fascicolo figurano diverse proposte formulate da Pd, M5S, Fi, Lega, Avs e Iv, che prevedono, appunto, per le spese sostenute lo scorso anno, la possibilità di allargare la ripartizione delle detrazioni, su libera scelta del contribuente, in «dieci quote annuali di pari importo» (anche se, come detto, qualcuno chiede di prolungare fino a 15). (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

In Commissione Finanze al Senato sono stati presentate diverse proposte di modifica al decreto-legge. (Sky Tg24 )

Diversi emendamenti al decreto approvato il 26 marzo scorso e in discussione presso la commissione finanze del Senato propongono infatti di estendere a 10, oppure a 15 anni, dagli attuali 4, la ripartizione delle detrazioni dell'incentivo. (La Stampa)

Diverse proposte di Fi, Lega, Pd, M5s, Avs e Iv, prevedono, per le spese sostenute nel 2023, la possibilità di ripartire la detrazione, su opzione del contribuente, in "dieci quote annuali di pari importo" (qualcuno chiede fino a 15). (Italia Oggi)

Emendamenti bipratisan per estendere da 4 a 10 anni le detrazioni del superbonus e salvare i conti pubblici

È la richiesta bipartisan che arriva da svariati partiti in commissione Finanze al Senato, dove è all’esame l’ultimo decreto contenente una stretta al 110%. Nel fascicolo degli emendamenti spiccano proposte per uno ‘spalma-debito’ in questa direzione formulate da maggioranza e opposizione: Forza Italia, Lega, Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva. (L'HuffPost)

Secondo la Banca d’Italia il Decreto Taglia incentivi (DL 39/2024) «rappresenta un passo necessario per ridurre l’incertezza sui costi del Superbonus», ma se «neppure le nuove restrizioni dovessero frenare l’accumularsi dei crediti, l’unica via che rimarrebbe da percorrere sarebbe l’eliminazione del Superbonus prima della sua naturale scadenza alla fine del prossimo anno». (PMI.it)

Una soluzione in grado di salvare i conti pubblici senza infliggere danni eccessivi a beneficiari e filiera dell’edilizia. La “quadra” per il superbonus sarebbe l’estensione delle detrazioni su un arco di almeno 10 anni, più del doppio rispetto ai 4 attuali. (Il Fatto Quotidiano)