Ucraina, Borrell lancia l'allarme: "L'ipotesi di una guerra intensa in Europa non è una fantasia"

Dire ESTERI

Ucraina, Borrell lancia l’allarme: “L’ipotesi di una guerra intensa in Europa non è una fantasia” Per l’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza "l’ombrello degli Usa che ci ha protetto durante la Guerra fredda e dopo non sarà aperto tutto il tempo" di Alessio Pisanò BRUXELLES – “La possibilità di una guerra intensa e convenzionale in Europa non è più una fantasia e dobbiamo ovviamente fare di tutto per evitarla”. (Dire)

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Roma, 15 apr. (Agenzia askanews)

Da un lato i timori per un disimpegno americano in Ucraina nel caso – tutt’altro che remoto – di una vittoria di Donald Trump alle elezioni, dall’altro lo scenario internazionale che continua a surriscaldarsi sempre più. (LA NOTIZIA)

L’Italia ha avuto la naja per oltre 140 anni, il governo esclude di reintrodurla ma si prepara a rafforzare il dispositivo di difesa. La Danimarca estende la leva alle donne, in Francia il presidente Emmanuel Macron vuole rendere obbligatorio il servizio civile universale e apre a forme «leggere» di servizio militare. (Corriere TV)

La guerra in corso in Ucraina potrebbe divenire un conflitto “convenzionale ad alta intensità”, che “va evitato”, ma che “richiede più mezzi anche in un quadro di deterrenza. Lo ha affermato oggi a Bruxelles, al Forum Europa, il Pesc (Alto rappresentante per la politica Estera e di difesa dell’Ue) Josep Borrell, per il quale “la guerra in Ucraina è in una fase difficile, con la Russia che, nonostante gli alti costi, continua a produrre armi in modo veloce, cosa che mostra la capacità di portare il conflitto molto avanti nel tempo”. (Notizie Geopolitiche)

Le dichiarazioni di Borrel sulla scia del documento Ue denominato la Bussola Europea. Ormai la Ue si sta preparando alla guerra. (La Fionda)

Nella bozza preparatoria del documento d’indirizzo – una sorta di bussola delle priorità politiche nel prossimo quinquennio – l’attenzione principale viene dedicata a sicurezza e difesa, e al rafforzamento della capacità industriale proprio in questo settore. (il manifesto)