Il ponte copre il vuoto politico e Messina non può fare da cavia

Tempo Stretto INTERNO

Le richieste del ministero e i rilievi delle associazioni siano l'occasione per un passo indietro. Con uno studio attento di costi e benefici di Marco Olivieri MESSINA – La città e il ponte sullo Stretto: che ne sarà di Messina? Se davvero fosse stato il ponte il vero obiettivo del centrodestra, chi governa lo avrebbe sottratto alla polemica quotidiana. Avrebbe dato ai tecnici tutto il tempo necessario per valutare appieno ogni aspetto, senza frette propagandistiche. (Tempo Stretto)

La notizia riportata su altri media

Permangono i dubbi del ministero dell'Ambiente sul progetto del Ponte sullo Stretto: il MASE ha chiesto oltre duecento integrazioni alla società Stretto di Messina e il Mit ha fatto sapere che saranno risolte entro 30 giorni. (Fanpage.it)

(di Michele Serra – repubblica.it) – Si sa che la burocrazia, in Italia, è una brutta gatta da pelare. Non osiamo nemmeno immaginare gli espletamenti burocratici richiesti: nemmeno il pilone più alto, progettato dal più ardito degli architetti, sarebbe in grado di sorreggere l’immane scartafaccio che in caso di crollo potrebbe travolgere, da solo, Calabria e Sicilia tutte intere. (Iacchite)

Conto che l'Italia possa essere un modello di sviluppo e crescita e di ingegneria". "Vado avanti dritto e conto che entro i 30 giorni la societa' Stretto di Messina dia le risposte a tutte le osservazioni fatte dagli altri ministeri: l'obiettivo, lo ribadisco, e' arrivare all'avvio dei lavori entro l'estate 2024. (Tiscali Notizie)

Il progetto del Ponte sullo Stretto muove a fatica i primi passi, ma non senza qualche incertezza e accompagnato dai dubbi e dalle polemiche che da tempo ne contrassegnano l’iter. Il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica ha infatti chiesto 239 integrazioni di documenti alla Società Stretto di Messina S.p. (Avvenire)