Il Papa a Mosul, dove l’Isis proclamò il califfato. “Mai è lecito uccidere in nome di Dio”

La Stampa ESTERI

Concluderà questo terzo e ultimo giorno di viaggio in Iraq a Erbil, in Kurdistan, con la Messa allo stadio.

È un orologio che da più di cent’anni ricorda ai passanti che la vita è breve e il tempo prezioso

Se Dio è il Dio della pace – e lo è –, a noi non è lecito fare la guerra nel suo nome.

Se Dio è il Dio dell’amore – e lo è –, a noi non è lecito odiare i fratelli».

Il nome di Dio non può essere invocato per uccidere, ribadisce papa Francesco nella preghiera per le vittime della guerra a Mosul, dove l’Isis annunciò il califfato. (La Stampa)

La notizia riportata su altre testate

Ma lei è voluta tornare indietro, non ha voluto lasciare Mosul», racconta Majdi Hamid Tobia Naqqash. L’avevano portata lì a forza, assieme a tutti gli altri anziani cristiani, dopo tre mesi di occupazione della città. (Avvenire)

La seconda città dell’Iraq era la capitale dello Stato del terrore di Abu Bakr al-Baghdadi. Le loro chiese, anche a Mosul, cominciano a risorgere (La Stampa)

Evidenti le tragiche conseguenze della guerra. «Qui a Mosul le tragiche conseguenze della guerra e delle ostilità sono fin troppo evidenti», ha detto Francesco. Poi l’incontro con la comunità di Qaraqosh. (Il Sole 24 ORE)

Da Qaraqosh, nell'incontro con la comunità cristiana che ha subito la barbarie dell'Isis, Papa Francesco ricorda che "le madri consolano, confortano, danno vita Qui dove l’Isis aveva la sua roccaforte, Francesco cammina come pellegrino di pace e prega per tutte le vittime della guerra. (la Repubblica)

Da Mosul, dove l’Isis proclamò la nascita del Califfato, arriva l’ultimo forte appello di Papa Francesco nel suo terzo e ultimo giorno in Iraq. “Oggi, malgrado tutto, riaffermiamo la nostra convinzione che la fraternità è più forte del fratricidio, che la speranza è più forte della morte, che la pace è più forte della guerra. (Il Fatto Quotidiano)

Si calcola che siano arrivati circa 540 mila sfollati (non solo cristiani) da tutto l'Iraq per cercare protezione. Papa Francesco a Baghdad: «Imploro perdono per distruzioni e crudeltà». Mosul, fra il giugno 2014 e il luglio 2017 ha visto fuggire mezzo milione di persone, di cui oltre 120. (Il Messaggero)