Precipitazioni record negli Emirati Arabi Uniti e intere zone allagate (FOTO), il "cloud seeding" non c'entra con l'alluvione

il Dolomiti ESTERI

Precipitazioni record negli Emirati Arabi Uniti e intere zone allagate (), il "cloud seeding" non c'entra con l'alluvione Una quantità di pioggia straordinaria che qualcuno ha imputato al “cloud seeding”, le autorità emiratine negano e anche gli esperti spiegano perché non è possibile che questo metodo abbia potuto portare all'ondata di precipitazioni Foto della Pagina "Meteo & Radar Italia" TRENTO. (il Dolomiti)

La notizia riportata su altri media

Le prove indirette indicano che il cambiamento climatico ha peggiorato il diluvio devastante su Dubai e su altre parti del Golfo Persico, ma gli scienziati non hanno scoperto le impronte definitive come accaduto per altri eventi meteorologici estremi Le forti precipitazioni rappresentano una minaccia crescente per le comunità vulnerabili negli Emirati Arabi Uniti e in Oman, un fenomeno che è esacerbato dal riscaldamento climatico secondo un recente studio (3bmeteo)

Proprio l’aeroporto di Dubai (Dxb), avvezzo a flussi da 80 milioni di persone l’anno, era rimasto quasi del tutto fermo a causa dell’inondazione. (missionline)

Dopo le alluvioni di Dubai si è discusso molto di cloud seeding, la tecnica di “inseminazione delle nuvole” per aumentare la pioggia: vediamo quindi come funziona questa tecnica negli Emirati Arabi Uniti, tra progressi e criticità. (Geopop)

Il National Center of Meteorology (NMC), una task force governativa responsabile delle missioni di inseminazione delle nuvole negli Emirati Arabi Uniti, ha detto di non essere intervenuta con interventi di cloud seeding nei giorni precedenti la tempesta che ha sommerso gli Emirati, accanendosi in particolare sulla capitale Dubai. (L'INDIPENDENTE)

Si stima che nel giro di pochi giorni siano caduti al suolo di Dubai oltre 250 millimetri di pioggia, una quantità superiore a quanto di solito avviene in un anno. (Build News)

Chimico e geologo assieme, è considerato il padre della geochimica poiché svelò la composizione della crosta terrestre. Nel 1901 fondò la American Chemical Society, insegnò in varie università, diresse la sezione chimica del U. (Il Fatto Quotidiano)