Draghi loda i libici per come trattano i migranti

Il Manifesto INTERNO

Certo, vanno ricostruiti i rapporti con la Libia e il suo nuovo governo, provare a riprendersi qualche spazio occupato nel frattempo dalla Turchia e poi si sa, gli affari sono affari e la diplomazia ha le sue regole, quindi se sei ospite a casa di qualcuno non ti metti a criticare tutto.

Apprezzamento per un Paese che imprigiona

Ma quelle poche parole sui migranti dette ieri dal premier Mario Draghi a Tripoli sono di quelle che lasciano il segno: «Noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa, per i salvataggi, e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia». (Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Investimenti, piano comune anti-Covid e gestione dell’immigrazione, i temi salienti discussi dai due leader durante la visita. Ciò non riguarda solo la Libia, un paese di passaggio, né solo l’Italia, ma l’Ue e tutta la comunità internazionale». (Open)

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È anche un uomo di governo che deve usare la diplomazia nel modo consono al ruolo. Quel rispetto va preteso senza sconti (Avvenire)

Nel caso della politica migratoria – argomenta Massolo - gli obiettivi sono “evidentemente quelli di priorizzare gli aspetti umanitari in Libia e far cessare delle situazioni di crisi umanitaria. Quanto alla questione migratoria e alle critiche di chi si aspettava un passaggio chiaro sul rispetto dei diritti umani, per Massolo l’intervento di Draghi riflette “una politica del possibile”. (L'HuffPost)

«È un momento unico per ricostruire un’antica amicizia e una vicinanza che non hanno mai conosciuto interruzioni». Allora a Palazzo Chigi c’era Berlusconi mentre a reggere le sorti del paese nordafricano il rais Gheddafi, allora grande amico di Roma scopertosi nemico solo tre anni dopo al punto da essere (Il Manifesto)