Domino’s Pizza lascia l’Italia: chiusi i punti vendita anche a Bergamo

BergamoNews.it ECONOMIA

Negli anni ha esteso la sua presenza in modo significativo ed era presente anche a Bergamo, in via Angelo Mi e in via Broseta.

Nato nel 1960 dai fratelli Tom e James Monaghan, negli anni Domino’s Pizza è diventato un colosso della ristorazione oggi quotato a Wall Street

Domino’s pizza lascia l’Italia.

Approdata in Italia nel 2015, la catena statunitense aveva aperto punti vendita tra Milano, Torino, Bologna, Roma e il Veneto (BergamoNews.it)

Ne parlano anche altre testate

A dispetto delle dichiarazioni sensazionalistiche di Lazzaroni però bisogna dire che l'espansione di Domino's non è stata per nulla rapida. Mai come questa volta potrebbe essere vero: Domino's è stata colpita molto duramente dal lockdown ma non in maniera diretta. (Cookist)

"Ora chiedo alle pizzerie locali specie di scuola napoletana di offrire lavoro ai dipendenti che soffrono della chiusura di queste filiali", afferma Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde. (La Sicilia)

La concorrenza delle altre pizzerie italiane non ha permesso all’azienda americana di poter porre le basi stabili nel nostro Paese da quando è arrivata nel 2015 Con le ultime 29 filiali chiuse in soli sette anni dal suo arrivo nello Stivale, l’azienda di pizza americana chiude i battenti. (TorinOggi.it)

Roma, 11 ago. Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro è stato l’artefice del riconoscimento con la sua petizione da oltre 2milioni di firme nel mondo. (Agenzia askanews)

Anche la solidarietà - conclude - deve essere una parte dell'identità di quell'arte dei Pizzaiuoli napoletani riconosciuta grazie alla mia campagna #pizzaunesco" Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro è stato l'artefice del riconoscimento con la sua petizione da oltre 2milioni di firme nel mondo. (Tiscali Notizie)

(askanews) - La chiusura di Domino's, multinazionale della pizza all'ananas è stata rilanciata anche dal Washington post come vittoria della tradizione italiana riconosciuta patrimonio Unesco. Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della fondazione Univerde e già ministro è stato l'artefice del riconoscimento con la sua petizione da oltre 2milioni di firme nel mondo. (il Dolomiti)