A Firenze arriva il vento di Francesco: chi è il nuovo arcivescovo Gambelli, il missionario delle parole di pace e della priorità agli ultimi

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Nei giorni febbrili dell’attesa della nomina del nuovo arcivescovo in sostituzione del cardinale Giuseppe Betori, 77 anni, dimissionario per raggiunti limiti di età, a Firenze è sfuggito un incontro che molto racconta del suo sostituto Gherardo Gambelli, 55 anni il prossimo 23 giugno, nominato giovedi scorso da Papa Francesco a capo della diocesi fiorentina. L’incontro è avvenuto il 21 marzo scorso all’Isolotto, il quartiere dove nel 1968 scoppiò il primo caso di contestazione ecclesiastica ad opera di don Enzo Mazzi (Il Fatto Quotidiano)

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Don Gambelli (in piedi) e l'arcivescovo uscente, il cardinale Betori - Ceredani (Avvenire)

ANSA (Avvenire)

Parla con emozione ed affetto Don Alessandro Lombardi, parroco di Santa Verdiana e, per tutti castellani, il "pròposto" (da pronunciare con la o aperta) di Castelfiorentino. "Che Firenze avrebbe avuto un nuovo vescovo era nell’aria da tempo – racconta – ma che fosse Don Gherardo non era affatto detto. (LA NAZIONE)

Cappellano del carcere di Sollicciano, è stato missionario in Ciad per molti anni, ricoprendo anche dal 2001 al 2006 il ruolo di professore invitato presso il Seminario Maggiore di N’Djamena. Le prime parole del designato arcivescovo Gambelli sono state: «Spero di poter spingere per una chiesa vicina alle periferie perché è così che si vive la pienezza del Vangelo”. (gonews)

Gherardo Gambelli, che è nato a Viareggio ed ordinato presbitero nel 1996, cappellano del carcere di Sollicciano dallo scorso anno quando è rientrato a Firenze dopo 12 anni trascorsi come missionario in Ciad, che ha ringraziato il papa per la nomina: “Sento di poter dire che la scelta di un prete di Firenze è un segno grande di stima e di fiducia da parte del Vescovo di Roma nei confronti di tutta la nostra diocesi”. (korazym.org)

C’è emozione al Ponte Rosso per la nomina ad arcivescovo di don Gherardo Gambelli, parroco della Madonna della Tosse: un prete di una piccola parrocchia, con un cammino incentrato sulla carità verso gli emarginati, gli ultimi, le periferie del mondo, alla guida di una diocesi importante come Firenze, è un segnale forte, in linea con quella Chiesa in uscita auspicata dal Pontefice; ma che la scelta ricadesse proprio sul sacerdote del proprio rione – per la verità ancora poco conosciuto perché titolare della parrocchia appena da settembre – questa sì che è una sorpresa. (LA NAZIONE)