Green Pass obbligatorio per i lavoratori, i medici aziendali scaricano il Governo: “non rappresenta una misura di sicurezza e non faremo controlli”

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StrettoWeb SALUTE

E non chiedeteci di fornire alle aziende dati sul numero dei dipendenti con il vaccino o con il green pass. Mentre il Governo italiano sta definendo il decreto che renderà obbligatori l’introduzione del green pass nei contesti lavorativi, i medici aziendali chiariscono la propria posizione.

“Non tocca a noi controllare il green pass — dicono in sostanza con una nota dell’Anma, l’associazione di categoria — . (StrettoWeb)

Ne parlano anche altri media

La durata della sospensione e del conseguente contratto di sostituzione si rinnova di 10 giorni in 10 giorni, se il lavoratore continua ad essere sprovvisto di Green pass. La posizione della Lega. La Lega, in sofferenza dopo l’accelerazione sul fronte della certificazione verde, prova a tenere botta. (LaPresse)

Per il settore privato, per ora sappiamo che di certo non se ne occuperanno i medici aziendali Circa i controlli del green pass dei lavoratori, starà ai superiori per quanto riguarda gli statali. (Il Primato Nazionale)

Mentre si definisce il decreto che definirà gli ambiti di introduzione del green pass nei contesti lavorativi, i medici aziendali mettono le mani avanti. «Non tocca a noi controllare il green pass — dicono in sostanza con una nota dell’Anma, l’associazione di categoria —. (Corriere della Sera)

“L’intero impianto normativo che regola il green pass (alla data del 3 settembre, ndr) non nomina mai il MC in nessun punto e per nessun aspetto e tantomeno offre qualche tipo di collegamento con la idoneità/inidoneità del lavoratore” ha specificato l’Anma. (QuiFinanza)

«Il green pass non è un documento sanitario, la possibilità di contagiare e di contagiarsi sussiste indipendentemente dalla condizione vaccinale e/o dal possesso del green pass, e può essere verificato esclusivamente dai soggetti indicati nella norma, tra i quali non è compreso il medico competente , può essere verificato esclusivamente tramite la app dedicata che non rende visibili i dati sanitari, l’attività di verifica non comporta “in alcun caso” la raccolta dei dati (in qualsiasi forma)». (Corriere Quotidiano)