Ilaria Salis ancora in catene in aula: negati i domiciliari, resta in cella a Budapest

Giornale di Sicilia INTERNO

Manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie e una catena tirata da un agente come un guinzaglio esattamente come accaduto nell’udienza del 29 gennaio. È entrata così in aula Ilaria Salis, la docente milanese, di 39 anni, da 13 mesi in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra. E non è l’unica brutta notizia. Alla Salis non sono stati concessi i domiciliari, come auspicava la difesa e come speravano i suoi familiari. (Giornale di Sicilia)

Su altri giornali

Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano, che ha rigettato la richiesta di consegna avanzata dalla magistratura ungherese in seguito ad un mandato di arresto europeo eseguito lo scorso novembre. Gabriele Marchesi, il 23enne antifascista coindagato di Ilaria Salis, detenuta a Budapest in condizioni da lei denunciate come "inumane", non sarà trasferito in carcere in Ungheria e torna libero. (Il Messaggero Veneto)

dal nostro inviato Niccolò Zancan Budapest, Ilaria Salis viene riportata in cella tenuta per le catene dagli agenti (La Stampa)

Anche oggi, come nell'udienza di fine gennaio scorso, Ilaria Salis è apparsa in tribunale all'udienza del processo in catene. (leggo.it)

Nuova udienza per Ilaria Salis che, al momento di essere accompagnata in tribunale, ha fatto recapitare una nota autorizzando la stampa italiana a "pubblicare immagini che mi ritraggano con le manette e tutte le catene" (ilGiornale.it)

“È un verdetto che riconosce le plurime fonti che consentivano di ritenere fondati i rischi di violazione del divieto di trattamenti inumani e degradanti. Voglio escludere che questa decisione possa in qualsiasi maniera influenzare il processo a Ilaria Salis”. (Il Sole 24 ORE)

Gabriele Marchesi torna libero. Il 23enne, accusato di aver aggredito tre neonazisti a Budapest l'11 febbraio 2023 insieme alla connazionale Ilaria Salis che da quel giorno è detenuta in un carcere ungherese, non sarà consegnato all’Ungheria. (Adnkronos)