Morto Steve Albini, storico produttore dei Nirvana e chitarrista degli Shellac: il discografico aveva 61 anni

È morto a 61 anni Steve Albini, leggendario produttore discografico dei Nirvana, conosciuto soprattutto per la registrazione del disco “In Utero”. Il musicista statunitense, chitarrista del gruppo degli anni Novanta degli Shellac, ancora in attività, è deceduto in seguito a un infarto a Chicago. La carriera negli Shellac Come ricorda Il Post, Albini è stato un idolo del rock alternativo americano degli anni ’90, per il suo contributo nel definire il suono del grunge e del post-punk, lavorando come produttore in centinaia di dischi. (Virgilio Notizie)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Originario della California e cresciuto nella scena hardcore punk di Chicago, Albini è stato fondatore di band come Big Black, Rapeman e Shellac, molto importanti per l'indie rock americano. Steve Albini , influente figura della scena alternative americana degli anni '90 e produttore dell'album "In Utero" dei Nirvana , è morto all'età di 61 anni. (Gazzetta del Sud)

La triste notizia, data per prima da Pitchfork, è stata confermata a «Variety» da Taylor Hales, che lavora presso l’Electronic Audio, il prestigioso studio di registrazione di Albini a Chicago. (Panorama)

Steve Albini, tra le più influenti personalità dell'indie-rock come frontman dei Big Black e degli Shellac, noto per essere il tecnico del suono dei Nirvana, di PJ Harvey e di molti altri artisti, è morto all'età di 61 anni a causa di un attacco di cuore. (Sky Tg24 )

Un gravissimo lutto ha colpito il mondo della musica nelle ultime ore, è venuto a mancare Steve Albini: storico chitarrista (Cityrumors Abruzzo)

È morto ieri improvvisamente, all’età di 61 anni, Steve Albini. Una morte tristemente prematura – basti pensare che l’uscita del suo nuovo album con gli Shellac, To All Trains, è prevista per il 17 maggio – che ha però colto Albini nell’habitat che più gli era congeniale. (il manifesto)

Ha realizzato un indie rock dirompente con Big Black e Shellac, è stato un esplicito oppositore dell’oppressione sugli artisti esercitata dal business discografico e ha espresso questi sentimenti in saggi come l'influente ‘The Problem With Music’ del 1993 e altri, che hanno narrato il lato oscuro del settore”. (Onda Rock)