Perché la Banca centrale della Cina ha limato i tassi

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ZERO-COVID. La politica zero-COVID portata avanti dal presidente Xi Jinping consiste nell’imposizione di rigidi lockdown ogniqualvolta vengano rilevati dei focolai di coronavirus

Visti i dati negativi sulla domanda, la produzione industriale e la disoccupazione giovanile, la banca centrale della Cina ha tagliato i tassi di interesse per la prima volta da gennaio.

Tutti i dati e i pareri degli esperti. (Start Magazine)

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La Cina ha tirato il freno a mano: ora i giovani non trovano più lavoro dal nostro corrispondente Gianluca Modolo. Il premier cinese Li Keqiang ripreso durante un summit Ue-Cina (reuters). Raffica di dati negativi, dalle vendite al dettaglio alla produzione industriale. (la Repubblica)

I dati di oggi rivelano un netto rallentamento della crescita cinese in tutti i settori: consumi, investimenti, produzione industriale, mercato immobiliare. Con questa Amministrazione democratica c’è anche negli Stati Uniti un ritorno della mano pubblica nell’economia, sia pure in un contesto ben diverso da quello cinese (Corriere della Sera)

La Cina taglia i tassi: il dragone è in crisi? La settimana dei mercati inizia con una mossa a sorpresa da Pechino. (Money.it)

Qualunque sia la risposta, la storia non si è fermata e gli equilibri mondiali non sono ineluttabili, se mai interessasse alla politica nostrana Una delle principali cause di questo rallentamento economico è legata alla politica sanitaria “zero covid” portata avanti da Xi Jinping, fatta di restrizioni inumane che sta portando caos nelle città cinesi. (Il Primato Nazionale)

Invece, sul mercato offshore, lo yuan è rimasto relativamente stabile, dopo aver toccato 6,80 per la prima volta in tre mesi nella seduta precedente. Pimco: è improbabile che la Cina diventi un fattore decisivo per l’inflazione globale. (Milano Finanza)

Le attuali difficoltà dell'economia cinese non devono però portare a visioni scorrette sulla Cina. Infine, gli investimenti hanno registrato una crescita del 5,7%, in rallentamento rispetto al +6,1% di giugno e sotto il +6,2% atteso. (Altroconsumo)