Valditara: "La maggioranza degli studenti in classe deve essere italiana "

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Il nuovo tessuto sociale italiano porta a delle riflessioni, anche in tema scolastico: il ministro Valditara ha proposto la sua soluzione per migliroare il processo di inclusione e integrazione degli stranieri nel Paese (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Entrambe le convinzioni sono basate su premess… (La Stampa)

Nelle aule scolastiche «la maggioranza degli alunni deve essere italiana»: basta classi con troppi studenti stranieri. I valori della Costituzione italiana - assimilando la quale si costruisce una società ordinata, altrimenti è «melting pot» - possono essere appresi più facilmente se i ragazzi stranieri «studieranno in modo potenziato l'italiano se non lo conoscono bene, se nelle scuole si insegnerà approfonditamente la storia, la letteratura, l'arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell'apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate». (LaC news24)

«Se si è d’accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l’italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l’arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell’apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate. (Il Sole 24 ORE)

«Se si è d'accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l'italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l'arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell'apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate. (Corriere della Sera)