Alessandra Kustermann: «I pro-vita nei consultori sono una crudeltà»

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Le associazioni pro-vita nei consultori sono una crudelità. Perché il numero di aborti in Italia è tra i più bassi d’Europa e in costante diminuzione. Alessandra Kustermann, prima donna primario della Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano, in un’intervista a La Stampa parla del progetto del governo Meloni con i fondi del Pnrr. «Il ricorso all’interruzione di gravidanza nel 2021 è diminuito in tutte le classi di età, in particolare tra le più giovani. (Open)

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Con l'approvazione del Senato al decreto Pnrr, l'emendamento che apre le porte dei consultori alle associazioni prolife è diventato realtà. Per l'ex presidente della Camera occorre "intervenire sul problema dell'obiezione di coscienza" che ostacola l'accesso all'aborto di molte donne. (Fanpage.it)

La presidente del Movimento per la Vita italiano spiega a chi non sa chi sono e cosa fanno la realtà del volontariato che aiuta le mamme con gravidanze difficili. (Avvenire)

«Non capisco molto il senso di questo emendamento, considerando che già da diversi anni il numero di Ivg (Interruzioni volontarie di gravidanza, ndr) è in calo. (La Repubblica)

ILE 2024 – Il via libera del Senato ai volontari “pro-vita” nei consultori ha confermato la determinazione del governo Meloni nel voler ridimensionare la legge 194, essenziale per la salute e l’autodeterminazione delle donne, istituita per garantire non solo l’accesso all’aborto in modo sicuro e legale, ma anche per offrire un supporto informato e neutrale alle donne in uno dei momenti più delicati della loro vita. (Forum Terzo Settore)

«Il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza in Italia è basso, tra i più bassi d’Europa, e in costante diminuzione. Se la destra fosse onesta dovrebbe ammettere che portare le associazioni pro-vita nei consultori è solo un inutile atto di crudeltà». (La Stampa)

“Dal governo è arrivata una norma che vuole riportare l’Italia e i diritti delle donne indietro di decenni. L’abbiamo contestata in Parlamento e oggi ci opponiamo con i fatti. Davanti alla possibilità di far entrare le associazioni antiabortiste nei consultori la nostra Toscana ha le idee chiare e, fin da subito, bene ha fatto l’assessore Bezzini ad annunciare che non entreranno. (gonews)