Strage Casteldaccia, le vittime non dovevano entrare nella vasca

LAPRESSE INTERNO

Avrebbero dovuto eseguire i lavori operando dai tombini con sonde. Resta intanto gravissimo il sesto operaio intossicato Proseguono le indagini a Palermo sulla strage sul lavoro a Casteldaccia, dove cinque operai hanno perso la vita a causa delle esalazioni tossiche mentre eseguivano delle manutenzioni all’interno di una cisterna di liquami. Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, risulta che i cinque operai morti e i tre feriti non sarebbero dovuti entrare nell’impianto di sollevamento delle acque reflue: l’appalto per i lavori, vinto dalla ditta Quadrifoglio, prevedeva infatti la manutenzione di quel tratto di rete fognaria a livello strada operando dai tombini con sonde ad alta pressione per liberare il tratto di condotta fognaria occluso. (LAPRESSE)

Se ne è parlato anche su altre testate

PALERMO – “Chiediamo risposte immediate all’Ispettorato nazionale del lavoro, al ministro del Lavoro e alla Regione Siciliana”. È la posizione assunta da Fp Cgil Sicilia a seguito della strage di Casteldaccia, in cui 5 operai lunedì scorso hanno perso la vita per le esalazioni fognarie mentre stavano facendo manutenzione in un ambiente con alta concentrazione di gas tossico. (Livesicilia.it)

“Comprendiamo la necessità di effettuare i lavori da tempo programmati nella tratta ferroviaria tra Spoleto e Terni, ma riteniamo assolutamente censurabile la mancata previsione da parte della Regione e di Trenitalia di alternative adeguate per chi abitualmente si sposta in treno per motivi di lavoro, studio, famiglia o salute. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Slittano a domani le autopsie sui corpi di Epifanio Alsazia, titolare della Quadrifoglio Group, Giuseppe La Barbera, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, Ignazio Giordano, gli operai morti nell’ennesima strage sul lavoro che l’altro ieri, 6 maggio, si è verificata all’interno della rete fognaria a Casteldaccia (Giornale di Sicilia)

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PARTINICO — «Pretendiamo giustizia, non deve accadere mai più. Nostro padre non era uno sprovveduto, aveva lavorato nei vigili del fuoco: è morto da eroe per aiutare gli altri». I figli di Ignazio Giordano, uno dei cinque operai asfissiati a Casteldaccia, vogliono sapere la verità sulla fine del padre che nel centro del Palermitano tutti definiscono «un gran lavoratore». (La Repubblica)

Quattro dei cinque operai morti lavoravano per la stessa ditta di Viola, mentre un quinto, e a un operaio interinale Giuseppe La Barbera di 29 anni. È ricoverato al Policlinico di Palermo. Giovedì le autopsie sulle 5 vittime (Livesicilia.it)