Omicron 5. Sintomi, contagiosità ed efficacia dei tamponi: come riconoscere la variante e difendersi
Il Covid ha rialzato la testa, trainato da una sottovariante di Omicron: la versione numero 5, nominata BA.5.
Il ritmo di crescita settimanale delle infezioni è tra il 50 e il 60%.
Tra i sintomi mal di gola, febbre e raffreddore.
E come non sempre un esito negativo del tampone garantisca di non essere contagiosi. a cura di Cinzia Lucchelli. montaggio di Eena Rosiello
La stragrande maggioranza dei casi non sono gravi. (Repubblica TV)
Su altri media
Quali sono i sintomi di omicron 5? Gli altri sintomi di Omicron 5. È sempre presente una estrema debolezza che richiede molto riposo. (Il Riformista)
Omicron, parte 5. Mentre le restrizioni per contenere l’avanzata del virus diventano sempre più blande, il Covid continua a diffondersi e la sottovariante in questione ha dimostrato una particolare capacità di aggirare la difesa degli anticorpi generati dal vaccino e da precedenti infezioni (L'HuffPost)
Ecco dunque che "la variante Omicron 5, che è più diffusiva, può determinare un andamento ondulante anche anticipato - ripete Pregliasco - cioè con un incremento, una discesa e probabilmente con un'ulteriore risalita questo inverno. (Adnkronos)
L’avvertimento viene lanciato da Giorgio Palù, presidente dell’Associazione italiana del farmaco (Aifa): Omicron 5 “può avere la capacità di sfuggire anche alla quarta dose di vaccino”. L’arrivo di Omicron 5 ha portato un incremento dei casi anche in Italia, dove si registrano nell’ultimo bollettino quotidiano oltre 60mila contagi. (Money.it)
A dirlo è il virologo Fabrizio Pregliasco, docente di Igiene all'università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi. Con Omicron 5, l'ultima variante del Covid conosciuta e che sta prendendo sempre più piede anche in Italia, la capacità di contagiare è incredibilmente alta: una persona può contagiarne altre 15 o 17. (corriereadriatico.it)
– Dopo 5 mesi, anche avendo avuto le prime varianti di omicron o altre, la numero 5 può infettare nuovamente. Ormai è certo: il virus non scomparirà e non si arriverà mai all’immunità di gregge. (TeleRama News)