Riapertura tra Regioni, i timori di chi dovrà sorvegliare: pericolo affollamenti

Corriere della Sera INTERNO

Nessuno lo dice apertamente, ma in tanti sono convinti che sarebbe stato meglio aspettare.

Il Lazio attende la riapertura massiccia dei confini regionali con parecchia apprensione per quello che potrebbe accadere, visto che fino a oggi il territorio ha retto abbastanza bene l’impatto con il coronavirus e invece adesso c’è incertezza sul futuro.

Un principio che vale anche per la movida notturna, messa sotto accusa nell’ultimo fine settimana per la presenza massiccia di giovani in molti rioni fuori dai locali senza mascherina e senza rispettare la distanza fisica fra persone. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre testate

Dovrebbero essere monitorate anche le stazioni di Tiburtina e Ostiense, ma a ieri mancavano ancora gli strumenti per rilevare la temperatura. Proprio la Pisana da oggi mette a disposizione delle Ferrovie e della Polfer 60 volontari per i controlli a Termini. (Il Messaggero)

La strategia dunque prevede di tracciare solo i sintomatici, predisponendo in uscita i termoscanner. Non ci sono i termoscanner: resta alto il rischio di nuovi focolai senza tracciamento - Ansa /CorriereTv. (Corriere TV)

Su questo, va detto, anche l’assessore D’Amato si era espresso in modo simile, chiedendo al governo che si prendessero decisioni «in base alle evidenze scientifiche, senza cedere a pressioni politiche». (Il Messaggero)

«Non bisogna abbassare la guardia, il compito ora, anche per le istituzione nazionali, è tutelare Roma», ha avvertito il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. L’idea è quella di non essere colti impreparati in caso di focolai e consistenti numeri di casi positivi, soprattutto se “importati”. (Leggo.it)