“Alle donne che vogliono abortire imporre il battito del feto è reato”

La Repubblica INTERNO

«Lesioni o violenza privata». Costringere una donna che vuole abortire ad ascoltare il battito del feto in ospedale non è solo una prassi barbara e deplorevole dal punto vista morale e deontologico, ma è un comportamento che può essere interpretato come un reato. Lo spiega l’avvocata Silvia Lorenzino, esperta di violenza di genere, dopo la bufera nata dalla denuncia di un centro anti-violenza di … (La Repubblica)

Ne parlano anche altre fonti

La nuova lotta tra abortisti e pro-life si consuma sul terreno valdostano e questa volta entra direttamente nelle strutture sanitarie pubbliche, svelando un sistema tanto contestato quanto ricorrente. (ilGiornale.it)

La donna è stata fermata in strada, mentre guidava un piccolo furgone. “Chiunque pone in vendita o mette altrimenti in commercio come genuine sostanze alimentari non genuine è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a euro 1.032”. (La Città Flegrea)

Far sentire il battito del nascituro a una donna che sta andando ad abortire certamente non è un modo per aiutare le maternità difficili». A porre fine alle polemiche, ieri, nel tardo pomeriggio, è il ministro per la Famiglia Eugenia Roccella. (Liberoquotidiano.it)

Un breve ripasso della legge 194, approvata nel 1978, che regolamenta in Italia l'interruzione di gravidanza. (Elle)

AOSTA – «Il battito cardiaco del feto? Lavoro qui da anni — premette l’ostetrica — i medici, quando fanno l’ecografia alla paziente che ha scelto di interrompere la gravidanza, chiedono sempre se vuole guardare il monitor o ascoltare il battito cardiaco. (La Repubblica)

La proposta delle primule da parte del Centro aiuto alla Vita di Aosta durante l'ultima Giornata nazionale per la Vita (Avvenire)