Naufragio sulle coste calabresi, tra le vittime la capitana della Nazionale di Hockey del Pakistan

3/2/2023

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Anche una campionessa di hockey tra le vittime dello sfortunato naufragio sulle coste della Calabria, a Crotone. (leggi qui) Shaida Raza aveva 27 anni ed era il capitano della Nazionale Femminile di Hockey del Pakistan. Viaggiava sul barcone insieme ad altre persone poi morte con lei. La stessa Federhockey pakistana ne da notizia ed esprime il suo cordoglio. La ragazza ha rappresentato il suo Paese in varie competizioni internazionali e giocava con il Balochistan United. (Il Faro online)

Ne parlano anche altri media

Aveva 27 anni ed era un giovane talento del calcio, oltre che capitana della squadra nazionale pachistana di hockey su prato: si chiamava Shahida Raza, ed è una delle 67 vittime del naufragio di Crotone (alfemminile.com)

"Chi era Shahida Raza" Chintu, come veniva chiamata, era capitano della Nazionale pakistana di hockey. C'è anche lei tra le vittime del naufragio di Crotone, in Calabria. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Aveva affrontato il viaggio in barcone dalla Turchia nella speranza di raggiungere l’Italia e qui far arrivare il figlio di tre anni bisognoso di cure mediche. Lo ha raccontato alla Bbc la sorella di Shahida Raza, la 27enne giocatrice pachistana di hockey e calcio morta nel naufragio di Cutro. (Il Dispaccio)

C'era anche Shahida Raza sul barcone carico di migranti naufragato lo scorso fine settimana di fronte alle coste calabresi. Ventisette anni, era una calciatrice pachistana e una giocatrice di hockey su prato, ex capitana della nazionale del suo Paese. (Donna Moderna)

Shahida Raza , 27 anni, è tra i 67 morti del recente drammatico naufragio avvenuto a Cutro . Stando alle ultime informazioni s ono almeno 20 i pakistani deceduti . (Tuttosport)

Rintracciata dalla Bbc, parla la sorella della morta davanti alla spiaggia: «Mia sorella è partita perché voleva trovare le terapie migliori per curare suo figlio piccolo, disabile dopo essere stato colpito da un ictus quando aveva 40 giorni». (Corriere della Sera)