Le proteste alla Columbia University e l'antisionismo

Valigia Blu ESTERI

Min lettura di Micah L. Sifry La sera del primo maggio, per due ore, mia moglie e io abbiamo ascoltato in diretta WKCR-FM, la radio studentesca della Columbia University, mentre copriva la repressione della polizia. Contemporaneamente guardavamo la CNN, che poteva contare su uno dei pochissimi inviati all'interno dei cancelli dell'università mentre si svolgevano gli eventi. Ci sono stati momenti della diretta che mi hanno spezzato il cuore. (Valigia Blu)

Su altre testate

Lo scrittore franco-marocchino Tahar Ben Jelloun, 79 anni, in un’intervista a Danilo Ceccarelli per La Stampa, parla del movimento pro-Gaza emerso nelle università negli Stati Uniti e approdato anche in Europa. (L'HuffPost)

LONDRA – Come al tempo delle proteste studentesche contro la guerra nel Vietnam, le manifestazioni filopalestinesi e contro Israele in decine di università americane si stanno allargando al resto del mondo. (la Repubblica)

La protesta contro la guerra a Gaza, partita dagli atenei statunitensi, si sta diffondendo in tutto il mondo. Oltre all'Italia, si registrano manifestazioni in tutti i continenti: un'onda studentesca che si riunisce davanti ai luoghi del sapere per chiedere ai potenti di bloccare la guerra. (La Stampa)

Se avessimo visto le scene che si sono verificate a New York e in tutti gli Usa in un paese ostile agli Stati uniti, sapremmo esattamente descrivere la situazione: un regime la cui legittimità è intaccata e la cui presa sul potere si è allentata, reagisce scatenando un’ondata di propaganda e violenza di Stato nel disperato tentativo di contenere le crescenti proteste antigovernative. (Jacobin Italia)

Sull’esempio di quanto avviene negli Stati Uniti anche in Australia gli studenti pro-Palestina hanno messo in atto proteste nei campus. Una tendopoli è stata allestita all’università di Sydney dove si sono registrate tensioni con dimostranti filoisraeliani. (LAPRESSE)