Firenze, gli operai della Bekaert: «Per noi il Primo Maggio rischia di essere la marcia funebre»

Corriere Fiorentino INTERNO

Ma se il governo non dà certezze a Bekaert, questa sarà una marcia funebre».

E i sindacati ancora oggi ci sono vicini»

È uno dei 120 lavoratori dal futuro ancora incerto, ancora in attesa di una soluzione chiara da parte del governo con i potenziali partner industriali per il rilancio.

A parlare è Gino Turrini, 53 anni, operaio e mulettista, entrato nella fabbrica di Figline Valdarno più di trent’anni fa, quando ancora si chiamava Pirelli (Corriere Fiorentino)

Su altri giornali

“Sto finendo i miei risparmi e poi, poi non so” La speranza di Gostinelli è arrivata a dura prova “al terzo Primo Maggio senza un posto per me alla festa del lavoro, e dopo tre anni di lotte all'inizio fantastiche, tra stare sempre insieme e ritrovare valori come la solidarietà, il senso di appartenenza”. (La Repubblica Firenze.it)

Uno dei 128 negozi che la multinazionale tedesca intende chiudere in Italia nei prossimi mesi: “L’azienda ci ha comunicato questa decisione all’improvviso”, racconta Simona Ne restavano poco più di 300 nel 2018, quando la multinazionale olandese Bekaert, che cinque anni prima aveva comprato la fabbrica e tutto il ramo d’azienda, ha comunicato l’intenzione di delocalizzare in Romania. (Il Fatto Quotidiano)