App Immuni, ecco perché le Regioni sono scettiche

Il giudizio è contenuto in un parere inviato il 21 maggio alla Commissione Giustizia del Senato.

L’app Immuni non si integra con il sistema Regionale di contact tracing e può diventare un appesantimento tecnico/amministrativo per le strutture sanitarie, senza peraltro raggiungere appieno il suo obiettivo di contribuire alla netta riduzione della pandemia in atto.

L’organo delle Regioni evidenzia come non sia stato chiarito se l’app Immuni debba essere destinata a diventare uno strumento di supporto al Dipartimento di prevenzione e finalizzata all’attività di “intervista e reperimento dei contatti dì prossimità”. (Agenda Digitale)

Ne parlano anche altri media

L’app Immuni serve a questo fine. Ma le polemiche sulla presunta invasività di questa App sono ancora molto accese e investono come ovvio l’aspetto della privacy, dividendo il paese tra favorevoli e contrari. (La Provincia Pavese)

Immuni, infati, non registra alcun dato relativo alla posizione geografica, né tanto meno nome o altri dati personali. Dopo la prima fase di test nelle quattro regioni designate, Immuni sarà attiva in tutta Italia entro metà giugno e sarà scaricabile da tutti i cittadini con età superiore ai 14 anni. (MobileWorld)

Come funziona:. Immuni utilizza la tecnologia bluetooth, la stessa degli auricolari senza filo, grazie alla quale comunica con i cellulari delle persone a cui stiamo vicini. Ogni cellulare ha un codice, il nostro cellulare salverà i codici di tutte le persone che ci sono state vicine, senza sapere di chi si tratta. (Vivere Pesaro)

A questo punto parte la richiesta di riscatto: 300 euro da pagare in Bitcoin. Eppure il rischio c’è, soprattutto se il file viene rinominato come Immuni. (Open)

Ogni cellulare ha un codice, il nostro cellulare salverà i codici di tutte le persone che ci sono state vicine, senza sapere di chi si tratta. Quel codice verrà inviato a tutti i cellulari che hanno installato Immuni. (Vivere Senigallia)