Cagliari, 526 lavoratori irregolari e 17 milioni evasi | Cagliari

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In relazione alla fattispecie di reato di “somministrazione fraudolenta, si è altresì proceduto ad impartire ai trasgressori le prescrizioni obbligatorie di cui all’art.

Evasione contributiva, irregolare esternalizzazione della manodopera e di tutti gli oneri connessi per abbattere il carico fiscale, evasione dell’IVA e dell’IRAP.

15 del D.Lgs n.

Nei periodi di crisi economica gli effetti distorsivi della concorrenza e del mercato provocati dalla grande evasione e dai fenomeni di lavoro irregolare sono accentuati

96/2018 di conversione del “Decreto dignità”, in vigore dal 12 agosto 2018, con la previsione del nuovo articolo 38-bis all’interno D. (vistanet)

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La scoperta di un’evasione fiscale da complessivi 17 milioni di euro, 526 lavoratori impiegati irregolarmente individuati e cinque società sotto indagine per “somministrazione di lavoro fraudolenta”. Dunque al termine delle indagini, che hanno riguardato il periodo 2015-2019, le 5 imprese coinvolte hanno ricevuto ammende per oltre a 6,6 milioni di euro. (L'Unione Sarda.it)

Men at work, è il nome dell'operazione della Guardia di Finanza. Ed è emersa un’evasione dell’IVA per oltre 9,8 milioni di euro nonché una base imponibile ai fini IRAP sottratta a tassazione di oltre 7,3 milioni di euro,. (YouTG.net)

Sono state, in tal modo, ricostruite le reali posizioni giuslavoristiche di 526 lavoratori occupati presso le società del gruppo dal 2015 al 2019, per complessive 317.526 giornate irregolarmente lavorate. (Sassari Oggi)

Nei periodi di crisi economica gli effetti distorsivi della concorrenza e del mercato provocati dalla grande evasione e dai fenomeni di lavoro irregolare sono accentuati Questo è quanto scoperto dai militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cagliari a conclusione di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Cagliari, denominata “Men at work”. (Sardegna Live)

Cinque le persone indagate per “somministrazione fraudolenta”, cioè aver fornito manodopera in maniera irregolare. Dagli accertamenti è emerso che la cooperativa era utilizzata come “serbatoio di manodopera da parte di 4 aziende committenti, tutte controllate da un gruppo industriale operante in Sardegna nel comparto della grande distribuzione e della produzione di generi alimentari”. (Il Tamburino Sardo)

I lavoratori assunti dalla cooperativa prestavano la loro attività sistematicamente e continuativamente a favore delle società committenti, da cui prendevano tutte le direttive organizzative, tanto da far qualificare le committenti come loro datori di lavoro effettivi. (YouTG.net)