Fabi, con l'inflazione meno risparmi e più famiglie indebitate

Tiscali Notizie ECONOMIA

L'inflazione e il carovita invertono la tendenza al risparmio degli italiani e portano ad una erosione dei conti correnti delle famiglie. E' quanto emerge da una ricerca della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi). Dopo quattro anni di costanti aumenti, nel 2022 il saldo totale dei conti correnti delle famiglie è diminuito di quasi 20 miliardi di euro. Da agosto a novembre si è registrato, infatti, un calo di 18 miliardi da 1.177 miliardi a 1.159 miliardi, con una riduzione dell'1,5%. (Tiscali Notizie)

Su altri giornali

La corsa dell'inflazione e la conseguente perdita del potere di acquisto da parte delle famiglie spinge gli italiani verso i salvadanai. (la Repubblica)

Tra caro-energia ed inflazione le famiglie sono state costrette a utilizzare i risparmi nel tentativo di conservare il proprio tenore di vita (Quotidiano di Sicilia)

L’inflazione e il carovita invertono la tendenza al risparmio degli italiani e portano ad una erosione dei conti correnti delle famiglie. E’ quanto emerge da una ricerca della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi). (il Fatto Nisseno)

L’inflazione e il carovita invertono la tendenza al risparmio degli italiani e portano ad una erosione dei conti correnti delle famiglie. E’ quanto emerge da una ricerca della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi). (il Fatto Nisseno)

Se nei primi sette mesi del 2022 la liquidità accumulata dalle famiglie ha quasi sfiorato i 1.180 miliardi di euro, con una crescita - seppur più lenta rispetto al passato - dello 0,9% da inizio anno, i dati dei quattro mesi successivi confermano i timori, ormai accertati, di un "crollo di potere di acquisto - evidenzia la Fabi - che costringe gli italiani ad attingere alle loro riserve per far fronte ai maggiori costi". (Today.it)

Roma – “Inflazione e carovita si ‘mangiano’ i conti correnti delle famiglie, meno 20 miliardi in un anno”. A rivelarlo, una ricerca Fabi, Second cui nel 2022 il saldo è calato di quasi venti miliardi di euro ed è la prima volta dal 2017. (Tuscia Web)